Livorno, sicurezza e malamovida: mappate le “zone calde”
Sindaco e prefetto siglano un patto per prevenzione e azione: «Prioritario l’ampliamento del sistema di videosorveglianza»
LIVORNO. Altre telecamere, oltre alle circa trecento già presenti in città. E l’istituzione di quella che viene definita una “cabina di regia” per monitorare la situazione. È stato firmato ieri in prefettura l’ennesimo protocollo sulla sicurezza. Viene dopo quello (recente) per tentare di regolamentare la movida in via Cambini e dopo quello (ormai datato) pensato all’epoca di Roberto Massucci questore per tamponare il caos in Venezia. Adesso il patto è tra il prefetto Giancarlo Dionisi e il sindaco Luca Salvetti con obiettivi che, grosso modo, sono sempre gli stessi: «Migliorare la percezione della sicurezza dei cittadini e contrastare ogni forma di illegalità favorendo l’impiego coordinato delle forze di polizia». Cose che le istituzioni stanno già cercando di fare, peraltro. Il nuovo patto, però, come ha spiegato il comandante della polizia municipale Joselito Orlando, dà un’ulteriore possibilità al Comune per partecipare ai bandi ministeriali volti all’assegnazione di contributi per installare le telecamere. E inoltre al suo interno sono elencate le maggiori criticità riscontrate in città di cui «c’è una presa di coscienza – ha detto il sindaco – sebbene siano di molto inferiori a quelle presenti in tante altre città italiane».
Il centro
Tra le zone in cui sono stati riscontrati fenomeni di «microcriminalità e degrado» c’è, manco a dirlo, il centro città «con particolare riferimento – si legge nel documento siglato in prefettura – a Pentagono del Buontalenti, via Grande, piazza Benamozegh, viale degli Avvalorati, piazza della Repubblica, piazza Garibaldi, via Garibaldi, piazza XX Settembre, piazza Cavour, piazza Magenta, piazza Attias e vie limitrofe. Mentre «problemi legati alla vendita di merci contraffatte» sono riscontrati in piazza Cavallotti, via del Giglio, via Santa Giulia, piazza Buontalenti e in occasione del mercatino del venerdì.
Leccia e zona nord
Alla Leccia e alla Scopaia sono state segnalate criticità «legate alla presenza di gruppi di giovani dediti all’uso di sostanze stupefacenti e fenomeni di disturbo della quiete pubblica». Nei quartieri nord (con particolare riferimento a piazza Saragat, parco pubblico Baden Powell e, in generale, Corea, Shangai, La Guglia, Fiorentina e San Marco) «si concentrano fenomeni di occupazioni abusive di alloggi ma anche di microcriminalita, spaccio di sostanze stupefacenti e degrado urbano». In piazza Dante e via Firenze ci sono «problemi legati a bivacchi, episodi di vandalismo e danneggiamento oltre che a fenomeni legati alla prostituzione».
Montenero e mare
A Montenero sono segnalati «episodi di degrado e vandalismo». Sussistono poi problematiche legate «a fenomeni di Malamovida in particolare nel quartiere Venezia, nei viali a mare, Ardenza, Antignano, piazza Bartolommei, viale Italia e Terrazza Mascagni, via Ricasoli, via Cairoli, piazza Attias, via Cambini e via Marradi».
Le telecamere
Alla luce di tutto questo, in un’ottica di prevenzione ma anche di eventuale repressione, «prioritario obiettivo è l’installazione dei sistemi di videosorveglianza nelle zone indicate e in tutte le altre che verranno individuate dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza».
«Lavoriamo insieme»
Soddisfatti si sono detti sia il sindaco Luca Salvetti che il prefetto Giancarlo Dionisi. E se per il primo «l’amministrazione darà il suo apporto con la polizia locale e continuando il lavoro di animazione nelle piazze oltre all’opera di lotta al degrado» per il secondo «adesso tocca a noi dare le gambe a questo progetto per fare in modo che il patto che abbiamo firmato non resti un mero pezzo di carta».
Il disagio giovanile
Alla firma del patto c’era anche il security manager del Comune Giampaolo Dotto secondo cui prioritario è il contrasto al disagio giovanile. Nel cui insieme potrebbe rientrare anche il recente caos avvenuto in largo Bartoli, dove un nutrito gruppo di giovani ha attuato una spedizione punitiva, mazze alla mano e maschere sul volto, creando non poco panico tra i presenti. Tanto che il prefetto ha sottolineato come «a breve ci sarà un comitato per l’ordine e la sicurezza al fine di organizzare delle task force serali per i pattugliamenti misti nei fine settimana nei luoghi di particolare caos. Tra cui rientrano largo Bartoli e la Venezia». Anche nel quartiere Venezia, infatti, ultimamente i residenti sono tornati a lamentare fenomeni di caos connessi a schiamazzi notturni e a un vociare continuo di fronte alle finestre che va avanti fino a notte inoltrata. Perché «la sana movida – conclude Salvetti – va distinta da fenomeni di vandalismo e criminalità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA