Autorità portuale, Gariglio in commissione: «Imperativo potenziare le ferrovie merci»
Il futuro presidente di Palazzo Rosciano è stato ascoltato in audizione alla Camera
LIVORNO. Non è stata una replica totale di quella della settimana scorsa alla commissione del Senato. L’audizione del designato presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale, l’avvocato Davide Gariglio, in Commissione trasporti alla Camera è andata oltre. A differenza di quanto era avvenuto martedì scorso, quando i senatori non avevano posto alcuna domanda, stavolta hanno invece voluto approfondire alcune tematiche, in parte già toccate da Gariglio nel suo discorso introduttivo.
Discorso introduttivo iniziato con l’esposizione del suo percorso universitario, professionale e politico. Gariglio ha poi proseguito andando ad affrontare, una per una, le questioni maggiormente di attualità dei quattro porti che compongono l’ente di Palazzo Rosciano, ribadendo che il presidente deve essere «il sindaco del porto» e concludendo il suo intervento con l’auspicio che il Parlamento si occupi del fondo incentivazione all’esodo per i dipendenti delle imprese portuali, che svolgono un lavoro usurante non riconosciuto. A porre domande Antonino Iaria (M5S) e i deputati del Pd, Anthony Emanuele Barbagallo e Marco Simiani.
I quesiti hanno spaziato dai problemi sul tappeto che riguardano Livorno e Piombino, ai collegamenti internazionali, per finire a quelli infrastrutturali locali. «È un dato di fatto – ha sostenuto Gariglio riguardo le opere infrastrutturali – che la maggior parte delle merci viaggia via mare. I porti sono quindi il nodo centrale del sistema logistico, ma hanno criticità essendo cresciuti dentro le città. E i collegamenti ferroviari sono resi difficili dalle città dietro i porti. Sono quindi necessari gli interventi per nuovi attracchi, ma soprattutto i collegamenti ferroviari senza i quali la Darsena Europa non avrebbe senso. Ma fortunatamente non si parte da zero. Ci sono i finanziamenti per la realizzazione dell’ultimo miglio ferroviario e ci sono da Rfi interventi in corso per potenziare i collegamenti ferroviari verso l’Emilia, fondamentali per l’interporto “Amerigo Vespucci”».
«Riguardo i cosiddetti collegamenti internazionali – ha aggiunto – i porti sono inseriti nel corridoio scandinavo-mediterraneo. Credo che ci siano grosse potenzialità di sviluppo, ma che necessitino di grande collaborazione tra tutti gli enti. In tal senso è ovvio puntare su Darsena Europa. Si tratta di un’opera grandiosa dedicata allo sviluppo del traffico container, che userà nuova diga a mare con fondali fino a 20 metri, necessari per garantire l’approdo di navi di ultima generazione, diverse da quelle che arrivavano 50 anni fa. Anche per questo sarà importante lo sviluppo della zona logistica semplificata, che dovrà essere policentrica tra tutti gli scali e rappresenterà un elemento importante per lo sviluppo del territorio e per l’attrazione di nuove imprese». Sul porto di Piombino Gariglio si è detto convinto che l’arrivo di Metinvest, la società che gestirà le acciaierie, garantisce un investitore importante, che consentirà di programmare un futuro di crescita soprattutto dal punto di vista occupazionale.
«Per l’Authority – ha concluso – si tratta di una sfida. L’ente dovrà essere in grado di mettere a disposizione attracchi che consentano l’operatività delle navi in arrivo e partenza». Sul rigassificatore ha rimarcato che dovrà essere il Governo a decidere. Si avvia così a conclusione l’iter parlamentare relativo alla nomina di Gariglio a presidente dell’ente livornese. Adesso manca solo il voto e poi la successiva emanazione del decreto di nomina da parte del ministro Matteo Salvini. Ma già entro la settimana è atteso un altro decreto, quello che nominerà Gariglio commissario straordinario.