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L'intervista

Livorno, l'avvocato Paroli alla guida del porto di Genova: «Un giorno mi piacerebbe tornare a casa»

di Stefano Taglione
L'avvocato Matteo Paroli, nominato commissario straordinario del porto di Genova
L'avvocato Matteo Paroli, nominato commissario straordinario del porto di Genova

Il segretario generale uscente dell'Autorità di sistema del mar Tirreno settentrionale, cresciuto a Castiglioncello, si trasferisce in Liguria su nomina del ministro Matteo Salvini: «Il mio cuore resta qui, ho visto questo luogo trasformarsi e anche la mia famiglia resterà in Toscana»

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LIVORNO. «Il mio cuore resta a Livorno, non lo dico per piaggeria: lavoro qui dal ’97, ho visto questo porto trasformarsi, e dopo la mia esperienza a Genova per la quale sono motivatissimo e molto orgoglioso mi piacerebbe tornare a casa». Matteo Paroli, 56 anni, è stato nominato da poche ore commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mar Ligure occidentale. Avvocato cresciuto a Castiglioncello, nel comune di Rosignano, vive a Riparbella, in provincia di Pisa. E qui continuerà a vivere la sua famiglia. A breve, dell’ente ligure, ne diventerà anche il presidente e guiderà quindi la “Ferrari dei porti”, l’approdo genovese, il principale d’Italia. Per questo importante compito, dopo l’esperienza da segretario generale dell’Authority livornese, lo ha scelto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, insieme al viceministro Edoardo Rixi.

Paroli, è orgoglioso di questo incarico?

«Molto: voglio ringraziare il ministro Salvini, il viceministro Rixi e il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, che ha dato il suo ok alla mia nomina appena 12 minuti dopo la comunicazione ricevuta dal ministero».

Vi conoscevate?

«No, ma ci siamo incontrati appena mi ha chiesto la disponibilità a farlo. In quell’occasione gli ho espresso la mia idea di portualità e ci siamo trovati in grande sintonia. Lo rivedrò presto».

Lunedì 16 giugno si insidierà ufficialmente a Genova.

«Esatto e avrò subito da ottemperare a impegni urgenti, dal momento che sabato 14 scadrà il mandato del comitato di gestione del porto e deve essere ricostituito immediatamente in quanto saremo subito chiamati ad assumere atti contingenti e non differibili».

Quali saranno i suoi primi impegni istituzionali?

«Ho chiesto subito di conoscere la sindaca di Genova, Silvia Salis, che mi ha immediatamente confermato la disponibilità a un incontro per lunedì. Poi proseguirò i saluti istituzionali, per me non di circostanza e assolutamente sentiti, con il prefetto, il questore, il procuratore, il presidente del tribunale, tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, il sindaco di Savona, i colleghi primi cittadini degli altri comuni dove insistono i porti, l’arcivescovo e le altre autorità del territorio. È importante conoscere tutte le persone che lavorano o comunque gravitano intorno alla portualità e alla città».

Si trasferirà a Genova con la famiglia?

«Mia moglie mi ha promesso che sarà con me a Genova una settimana al mese. Mi ero già trasferito da Livorno per sei anni, quando venni chiamato a lavorare ad Ancona, e anche lì mi trasferii. La mia famiglia, anche perché i figli erano piccoli, rimase però in Toscana».

Il suo potrebbe solo essere un “arrivederci” a Livorno?

«Sì, mi piacerebbe poter tornare una volta esaurito il mio compito a Genova. A Livorno sono molto legato». 

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