Manifestazione fuori dalla prefettura di Livorno per la Palestina: «Stop al memorandum Italia-Israele»
Il grido sotto al Palazzo del Governo: «Stop all’intesa e soprattutto al genocidio in atto nella Striscia di Gaza»
LIVORNO. Dopo la partecipatissima manifestazione cittadina di un mese fa contro il genocidio in Palestina e il riarmo, sit-in il 7 giugno alle 16 fuori dalla prefettura labronica per chiedere lo stop al memorandum Italia-Israele.
«L’Italia da decenni – si legge nella nota del coordinamento “Livorno per la Palestina” – ha firmato un memorandum militare con Israele che viene tacitamente rinnovato ogni cinque anni. La prossima scadenza in cui è possibile interrompere la validità di questo memorandum è l’8 giugno. Una mobilitazione contro la validità del memorandum è necessaria e doverosa per eliminare le complicità del nostro governo nei crimini sionisti. L’Italia è il terzo fornitore nel mondo di armi e materiale militare a Israele. L’accordo militare in vigore dal 2003 e firmato per la prima volta nel 2005 consente lo scambio di tecnologie, brevetti, software e informazioni riservate, coperto da segreto militare. Il popolo palestinese è vittima del genocidio operato da Israele nella Striscia di Gaza. Dopo la distruzione totale del territorio, delle abitazioni, operando un ecocidio di dimensioni inimmaginabili, ora Israele si è dedicato al progetto finale di far morire esseri umani per mancanza di cibo e acqua, affamare un popolo togliendo dignità e vita, Questo genocidio è strettamente intrecciato alla volontà di attuare la pulizia etnica, eliminazione e deportazione della popolazione di Gaza e pian piano dei palestinesi della Cisgiordania», spiegano i manifestanti.
«La Corte internazionale, oltre a dichiarare illegale l’occupazione dei territori palestinesi, ha riconosciuto che a Gaza si stia compiendo un genocidio e la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto nel novembre 2024 contro Gallant e Netanyhau per crimini di guerra contro l'umanità. La Corte – conclude la nota – ha stabilito che tutti gli stati hanno il dovere di non prestare aiuto ad atti contrari al diritto internazionale ed alla dignità umana». l