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Livorno, addio al bar “Folletto Since 1835”: chiuso in piazza Cavour un altro pezzo di storia

di Donatella Domenici

	I tavoli sotto gli ombrelloni del Folletto in piazza Cavour, a dx Gianni e Michele Perini
I tavoli sotto gli ombrelloni del Folletto in piazza Cavour, a dx Gianni e Michele Perini

La proprietà ha nuovi progetti. Intesa coi gestori: «Grazie ai clienti e chi ha lavorato con noi»

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LIVORNO. E come tutte le più belle favole anche per “Il Folletto Since 1835” è arrivato il giorno del the end. Un altro pezzo di storia della nostra città, un’icona del commercio del centro cittadino che abbassa le saracinesche per sempre e che inevitabilmente mette una certa malinconia a tutti coloro che in questi giorni - pur non sapendo cosa è successo e vedendo tutto sprangato - invece dei soliti tavoli, delle sedie e gli ombrelloni, solo il vuoto nello spazio antistante il bar, si ritrovano a leggere le poche righe affisse dai titolari sul portone del locale, dove viene comunicata la notizia.

«Una chiusura – dichiara Gianni Perini che con il fratello Michele gestiva, in affitto, il mitico locale di piazza Cavour dal 2004 – dettata dalle necessità della nuova proprietà dell’immobile (dopo un passaggio di ben tre società, ndr) che ha deciso di cambiare e, di comune accordo con noi, impossibilitati nel vendere la nostra attività per problemi contrattuali visto che il contratto scadeva nel luglio del 2026, anticipando la scadenza, abbiamo fatto questa scelta di lasciare consentendo così ai nuovi proprietari di fare tutti i lavori del caso».

Insomma, un colpo al cuore per il commercio ma senza conflitti fra proprietà e gestori. Comunque un cambio radicale per la struttura. «Eh sì, l’uso che credo verrà fatto sarà quello di trasformare il locale in un ufficio, una cosa strettamente privata e legata appunto alle necessità dei proprietari dell’intero immobile. E quindi, ci tengo a sottolineare, consensualmente abbiamo deciso di chiudere».

Una storia lunga costellata di ricordi quella de “Il Folletto”. «Certo una storia che parte dal 1835, come si evince anche dal nome, e come dicono i fogli. Una storia importante, ma non una tradizione familiare», spiegano gli ex gestori. Che vantano una storia imprenditoriale nel commercio. «Con Michele siamo subentrati in piazza Cavour nel 2004, passando dal bar di via Ricasoli, anche se la nostra avventura è iniziata nel 1987 in via Roma con il bar “Vignale” che abbiamo tenuto fino al 1999. Nel frattempo, nel 1998 abbiamo acquistato il bar Ricasoli, tenuto fino al 2002. E lì ci siamo divisi: io gestivo via Roma, Michele via Ricasoli, ovviamente aiutati dai nostri familiari e dal personale. Dopodichè è stato deciso di vendere il bar “Ricasoli”, ci siamo presi un anno e mezzo di pausa, lavorando in un campeggio al Calambrone, e nel 2004 abbiamo acquistato, dalla vecchia proprietà quella di Porta a Terra, “il Folletto since 1835” con titolo e gestione».

E adesso cosa succederà ai fratelli Perini? «I fratelli stanno un pochino guardandosi intorno. Sicuramente vorremmo rimanere nel giro, anche perché alla nostra veneranda età (e qui ci scappa un sorriso! ndr) non possiamo che rimanere nel settore. Certo comprare qualcosa, per il momento, non rientra nei nostri progetti e nei programmi. Continuare l’attività è una cosa che a me piace. Credo anche che, dopo circa 40 anni di lavoro insieme a mio fratello, forse sia arrivato il momento magari di dividersi, anche per darci incentivi e motivazioni in più. Comunque entrambi siamo sulla stessa linea di pensiero e quindi se dovesse capitare qualcosa siamo pronti a ragionarci sopra insieme».

Cosa aggiungere? «Colgo l’occasione per ringraziare tutti i nostri clienti e le persone che sono state a lavoro con noi. Il nostro ritiro, un ritiro virgolettato, diventa sì una causa di forza maggiore, legato al discorso di mancato rinnovo contrattuale, ma con una consapevolezza ed una tranquillità che potrà solo spalancarci porte per un futuro che sono certo potrà regalare sia a me che a Michele ancora nuove emozioni».
 

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