Ritardi nomine Adsp, la Filt Cgil è pronta alla mobilitazione
Dopo le rappresentanze delle imprese e dei terminalisti, anche le organizzazioni sindacali scendono in campo
Anche le organizzazioni sindacali dicono «basta ritardi nelle nomine dei nuovi presidenti delle autorità portuali». In una lettera aperta, sollecitando il ministro Matteo Salvini a procedere con le nomine, erano state ieri – 3 giugno – le associazioni degli imprenditori e dei terminalisti. Alis, Ancip, Assiterminal, Assologistica, Confitarma, Federagenti e Uniport avevano sottolineato l’assoluta urgenza di addivenire, nel più breve tempo possibile, al perfezionamento degli atti di nomina dei nuovi presidenti delle Autorità di Sistema Portuale al fine di «di portare a compimento le opere infrastrutturali in fase di realizzazione, di gestire le complessità di mercato e di relazioni di ciascun porto in un’ottica di sistema e di poter operare per quanto propria competenza con rinnovata capacità propulsiva e di raccordo».
Oggi, 4 giugno, sui ritardi nelle nomine tuona la Filt Cgil nazionale. In una nota l’organizzazione sindacale esprime la sua preoccupazione e si dichiara pronta a mobilitare l’intero settore: «Questo ritardo – sottolinea la Federazione dei Trasporti della Cgil – unito alle notizie su una riforma portuale con elementi critici per la salvaguardia dell’attuale sistema regolamentato, presente nei porti, rischia di gettare nel caos i nostri scali e di compromettere le tutele che, come parti sociali, abbiamo costruito negli ultimi trent’anni».
La nota
«La gestione dei porti – spiega la Filt Cgil – deve essere pubblica e affidata, così come previsto dalla legge 84/94 a cittadini dei paesi membri dell'Unione Europea con esperienza e qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale. Per questo riteniamo necessario assumere decisioni basate sull'interesse pubblico e sull'efficienza economica, evitando possibili conflitti di interesse in un settore già fortemente caratterizzato da concentrazioni di potere». «Il Governo - chiede infine la Filt Cgil - sblocchi questa deleteria impasse, adottando i criteri di selezione stabiliti dalla legge sui porti, per garantire la gestione efficiente e responsabile delle autorità di sistema portuale che devono conservare la loro terzietà, restando enti pubblici non economici ad ordinamento speciale, guidati da persone competenti e prive di interessi personali».