Livorno, tentano di "scroccare" la cena al Dollino ma in piazza Grande trovano i carabinieri
Coppia di giovani in fuga dopo aver mangiato pizze e bevuto birre. Un dipendente del locale riesce a fermare l’uomo mentre passa una pattuglia
LIVORNO. Hanno mangiato due pizze e bevuto altrettante birre medie, per un totale di circa 30 euro, scappando senza pagare. Ma un dipendente del locale ha acciuffato uno dei due consegnandolo a una pattuglia dei carabinieri in quel momento di passaggio, con i militari che lo hanno «costretto a pagare» – racconta il titolare – con i soldi che aveva in tasca.
L’episodio, purtroppo non in primo città, è avvenuto al bar-ristorante Dollino, in piazza Grande, nel cuore della città. Un analogo caso era infatti accaduto tre giorni fa alla Locanda Cairoli, nell’omonima strada a poca distanza dal duomo, con un conto finale insoluto di 65 euro frutto dell’ordine di tagliate, primi, baccalà, acqua e vino. Fra l’altro coincidono le descrizioni della coppia di consumatori “a scrocco” – un uomo e una donna sui 30-35 anni – dato che all’apparenza avrebbero la stessa età dei coinvolti nel vicino locale e «dell’uomo ricordo i tatuaggi», spiega il titolare Fabio Corsi, allineandosi a quanto raccontato al Tirreno da una dipendente dell’altro ristorante, che ricordava proprio questi particolari e li ha ovviamente riferiti alla polizia di Stato, intervenuta martedì scorso in centro con le volanti per cercare i due fuggitivi. «Il mio barman – spiega invece il proprietario del Dollino – è stato bravissimo, dato che intuita la situazione ha inseguito la coppia ed è riuscito ad afferrare lui per la maglietta, fermandolo. In quel momento transitava per altre ragioni una pattuglia dei carabinieri, che lo ha preso in consegna obbligandolo a saldare il conto con il denaro che aveva addosso e portandolo in caserma per altre questioni di cui io ovviamente non so nulla, dato che mi aveva pagato e per me la questione si era conclusa lì. Della coppia ricordo l’accento toscano, non livornese, penso dell’entroterra, sicuramente non fiorentino».
Corsi si dice rammaricato per quanto accaduto: «Il problema non sarebbe stato l’eventuale danno economico in sé – le sue parole – quanto il gesto di scherno nei nostri confronti, nei confronti miei e di tutti i ragazzi che ogni giorno danno il massimo lavorando nel locale. Queste persone ci hanno presi in giro, sbeffeggiato davanti agli altri clienti, dopo che avevamo servito loro la cena con un costo del servizio che noi sosteniamo ed è alto, perché ci investiamo molto e lo vogliamo far perbene. Fa male quando succedono certe cose, ti fa sentire mortificato. Per fortuna stavano transitando i carabinieri che devo dire a quell’ora, verso le 22, da piazza Grande passano spesso in auto. Così hanno preso in consegna l’uomo e lo hanno portato in caserma. Io spero di non rivederlo mai più nel mio locale, di certa gente non abbiamo bisogno».
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