Regole, tempi e location: è il codice “Alexandra”. L'altra vita di Maria Denisa Adas, scomparsa a Prato
È scorrendo le recensioni dei clienti che è possibile ricostruire due elementi fondamentali per provare ad entrare della vita della 30enne
PRATO. «Cosa aspetti per venire a trovarmi?». Comincia con una domanda la presentazione di Maria Denisa Adas, 30 anni, scomparsa giovedì scorso da un residence a Prato dove lavorava come escort, su uno dei tanti siti specializzati che pubblicizzano incontri per adulti.
Il nick name
Sul portale “Escort advisor”, ad esempio, il suo nome in codice è “Alexandra” di «nazionalità moldava» con base «a Bologna». Tra le informazioni sulla donna che si possono trovare sul sito, ci sono il numero di telefono al quale contattarla, la forbice del prezzo (tra i 100 e i 200 euro) e una specie di memorandum rivolto ai clienti. Sì, perché è la stessa “Alexandra” ad autodefinirsi «una professionista», molto attenta a mettere le cose in chiaro. A cominciare dalle possibili richieste che possono arrivare: «Non invio nessuna foto – spiega – ci sono già sul sito e le aggiorno molto spesso». Ma soprattutto specifica che «non raggiungo». Tradotto: non si sposta per effettuare incontri a domicilio.
Le regole
È Denisa-Alexandra a dettare le regole di ingaggio. E lo fa in modo diretto: «Il rapporto sessuale – dice – viene fatto solo con il preservativo, non contratto i miei prezzi, la qualità si paga. Lavoro solo con trenta minuti, massimo un’ora di preavviso, non prendo appuntamenti con largo anticipo che non vengono mai rispettati, quindi non contattare inutilmente se non hai capito». E ancora: «Non prendo appuntamenti per le settimane successive, ma solo ed esclusivamente per la giornata stessa, non fatemi perdere tempo gentilmente». Fatto questo preambolo fornisce anche informazioni più precise. «Il sesso viene fatto solo ed esclusivamente coperto, quindi se avete altri gusti non contattatemi, state parlando con una professionista che è assolutamente scrupolosa e attenta alla propria salute fisica e al proprio cliente. Se mi scrivete per farmi perdere tempo con domande insensate verrete bloccati in automatico senza ricevere nemmeno una risposta».
Insomma per interagire con Alexandra è necessario seguire delle regole precise: «Non rispondo a numeri privati e se mi stai antipatico non ti ricevo – aggiunge – faccio la selezione con le persone alle quali dedico il mio tempo». Insomma, c’è un percorso ben preciso da seguiti: «Se mi scriverai avrai un messaggio preimpostato con i servizi che offro e con le risposte a tutte le tue domande, se quello che t’interessa non c’è scritto la vuol dire che non è una cosa che faccio. In seguito ad esso puoi scrivere per fissare se interessato».
Tempo e spazio
È scorrendo a ritroso le recensioni dei clienti sul medesimo portale, e alle quali spesso Alexandra risponde per precisare o ringraziare, che è possibile ricostruire due elementi fondamentali per provare ad entrare della vita della donna. Particolari che sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento anche dagli investigatori.
La prima riguarda il tempo, vale a dire la data di inizio degli incontri, la seconda è invece relativa allo spazio, dunque agli spostamenti che la donna ha compiuto nel corso degli anni. Se il primo elemento riporta al novembre 2016, il secondo apre invece un mondo molto più complesso, dentro al quale “Alexandra” si è mossa per almeno nove anni toccando diverse città italiane, da nord a sud. Da Palermo a Trapani, da Catania a Siracusa, passando per Firenze, Roma, Padova, Brescia. Una pendolare che facendo base nella capitale si muoveva per tutta Italia, due giorni qui, due là. Sempre in residence descritti come «puliti e accoglienti».
Come ha organizzato tutto questo? In modo autonomo o collegata a una organizzazione criminale? La stessa che adesso l’avrebbe rapita, magari in conseguenza di un presunto sgarbo o di un gruppo diverso che voleva che lavorasse per loro? È da questi interrogativi, dentro alla second life di Alexandra, che probabilmente c’è la soluzione al giallo di Denisa.
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