Livorno e quel progetto modello per l’economia circolare
Alla Biennale del Mare presentata l’iniziativa promossa da Laviosa spa e dal Gruppo Simbiosi Industriale
LIVORNO. Nasce “Livorno Simbiosi”, distretto circolare promosso da Laviosa, azienda locale specializzata nella lavorazione della bentonite, e dal Gruppo Simbiosi Industriale in virtù del progetto promosso dal Consorzio Aretusa. L’iniziativa, come anticipa “Il Messaggero Marittimo”, trae ispirazione dal modello di Kalundborg, città portuale danese dell’isola di Zealand, famosa per essere sede di insediamenti industriali che sono stati oggetto di trasformazione.
E l’idea di “Livorno Simbiosi” è quella di trasformare il polo industriale di Livorno e Collesalvetti in un ecosistema produttivo sostenibile, dove le imprese possono condividere le risorse, trasformando gli scarti in valore secondo i dettami dell’economia circolare. Il progetto prevede, tra l’altro, l'analisi dei fabbisogni produttivi e la mappatura dei flussi industriali nelle aree comprese e attigue allo scalo marittimo livornese. In questo contesto, la simbiosi industriale mira a massimizzare l’efficienza produttiva attraverso la cooperazione tra soggetti industriali eterogenei dai settori chimico ed energetico per estendersi poi ad altri segmenti dell’economia, come la logistica e il settore manifatturiero.
Il progetto è stato presentato ufficialmente nell'ambito della Biennale del Mare. Livorno Simbiosi vede fortemente impegnata Laviosa spa, che ha posto una sempre maggiore attenzione rispetto alle problematiche relative alla responsabilità ambientale e che nel progetto intende coniugare la crescita industriale e la tutela dell’ambiente, un matrimonio basato su cicli produttivi chiusi, sul riutilizzo delle risorse e sulla riduzione degli sprechi. Da parte sua, il Gruppo Simbiosi Industriale porta un patrimonio fatto di creazioni di reti collaborative tra imprese che operano nei settori della materia, dell’acqua e dell’energia e in questa prima fase sta realizzando la mappatura dei processi produttivi locali, l’analisi di fattibilità degli scambi e la progettazione delle infrastrutture abilitanti.
Per i promotori dell’iniziativa, la scelta di Livorno come sede del progetto non è stata casuale, considerando la presenza di un porto importante e dell'interporto di Collesalvetti e disponendo di una densità industriale e logistica ideale per attivare importanti sinergie produttive. Sempre secondo Laviosa e Gruppo Simbiosi Industriale, l’iniziativa può rafforzare il ruolo del porto di Livorno come hub sostenibile del Mediterraneo e può fare da battistrada a nuove forme di collaborazione industriale che possono valorizzare le risorse locali, ridurre l'impatto ambientale e produrre un importante valore condiviso per tutto il territorio interessato.