Stop a intrusioni e vandalismi, alle scuole superiori ecco le telecamere: i casi a Livorno
Già attive in alcuni istituti, presto arriveranno altrove e altri ci pensano per il futuro. I presidi: «Servono per tutelare gli alunni e proteggere gli edifici dai danni»
LIVORNO. Facciate deturpate, uno degli ultimi esempi lunedì scorso – 5 maggio – all’istituto Niccolini-Palli. Accessi bloccati come è capitato al liceo Enriques. Intrusioni di studenti e persone esterne all’interno. Furti vari. E mettiamoci le botte nel giardino della scuola come è avvenuto al liceo Cecioni del marzo scorso. Adesso i dirigenti scolastici degli istituti superiori dicono basta. E si attrezzano (anche se qualcuno lo ha già fatto come l’Iti e il Vespucci-Colombo) predisponendo o ipotizzando l’installazione di telecamere. Nelle pertinenze esterne, per questione di privacy.
Già in funzione
«Nel cortile abbiamo già in funzione 8 telecamere nelle pertinenze esterne, acquistate dalla scuola: l’istituto è grande, ha vari accessi e nel tempo le intrusioni e i furti non sono mancati. Sono sempre accese: è una scuola che resta aperta dalla mattina alla sera alle 23», spiega il dirigente Antonio Manfredini. Sono già in funzione in due dei tre plessi anche al Vespucci-Colombo: «Servono come protezione dei nostri edifici: in futuro implementeremo. Sono sempre scelte condivise», afferma la dirigente Francesca Barone.
Chi lo farà
Al liceo Enriques gli occhi elettronici si accenderanno a breve: «Abbiamo approvato all'unanimità in consiglio d’istituto, studenti compresi, il contratto triennale per sei telecamere: contiamo di metterle in funzione prima della fine dell’anno, sono attive quando la scuola è chiusa», prosegue il dirigente Ersilio Castorina. Che sviscera le motivazioni di questa scelta: «Più volte sono stati bloccati tutti gli accessi all'edificio e abbiamo scongiurato l'interruzione di servizio perché fortunatamente era disponibile un fabbro o una ditta che potesse sbloccarli. Impedire l'accesso o deturpare la facciata con scritte non sono modi civili di protestare: questo diritto si esercita con il dialogo, con le manifestazioni, ma non con atti unilaterali che costringono altri a subire gli effetti delle proprie rivendicazioni, su cui si può essere d'accordo o meno». Prima dell’accensione l’istituto deve sbrigare alcuni passaggi tecnici. «Non credo che la scuola abbia bisogno di ricevere ulteriori ferite, visto che tutti siamo consapevoli del valore costituzionale dell'Istruzione pubblica e gratuita, che esige rispetto e non attacchi».
Sulla stessa lunghezza d’onda è la dirigente del liceo Niccolini-Palli, Teresa Cini: brutta sorpresa dei giorni scorsi con la maxi scritta “Abbattiamola” comparsa sul retro della sede di via Rossi. Che si aggiunge ad altre intrusioni nelle pertinenze del liceo e danneggiamenti vari subiti nel tempo. «Quella scritta esprime un concetto non tollerabile - dice con forza - L’idea delle telecamere di cui parleremo nel prossimo consiglio d’istituto del 29 maggio non vuole essere ovviamente un controllo sui ragazzi, ma su un patrimonio scolastico che a fatica manteniamo decoroso: questi gesti non fanno bene a chi lavora e a chi studia in questa scuola che restituisce alla città cultura e formazione». Dopo la scritta la dirigente non manca di esprimere la sua indignazione sulla bacheca scolastica. E parla dell’intenzione di installare telecamere di sorveglianza. Subito dopo compare uno striscione all’esterno della sede di via Rossi: “Videocamere? Controllo sociale? No grazie” (nella foto). «Non è un controllo sugli alunni, ma una protezione a tutela degli edifici scolastici».
Una scelta già suggerita durante le passate prove di evacuazione dalla Rspp - responsabile del servizio prevenzione e protezione dell’istituto -. L’ingegnera parla di come garantire la disponibilità delle vie di fuga esterne, ovvero mantenere sempre aperto il cancello carrabile che si affaccia su via Mayer. E specifica che per tutelare in caso di accesso di malintenzionati, potrebbe essere opportuno installare una videocamera di sicurezza con monitoraggio a piano terra.
Le idee
E di installare le telecamere, si parla al liceo Cecioni. L’ipotesi è al vaglio: «È una valutazione che potrebbe essere portata avanti in condivisione con le rappresentanze dei lavoratori e degli studenti per la tutela del patrimonio scolastico da intrusioni, furti e atti vandalici. Attivando al di fuori delle lezioni», afferma il preside Rino Bucci.
Sicurezza e protezione, a fronte di una scuola con accessi numerosi e con fatti accaduti nel tempo che impongono valutazioni. Si parla di occhi elettronici nel giardino, verso le pertinenze della scuola. Bucci, sempre per una questione di sicurezza, nei giorni scorsi ha fatto installare un “sistema” che suona quando si apre la porta antincendio del piano terra. Lo fa dopo aver ricevuto segnalazioni nel tempo, di persone estranee che entravano dentro. Per il preside del Buontalenti-Cappellini-Orlando Carmine Villani ancora l’ipotesi telecamere non è argomento di confronto. Non è contrario. «Potrebbero essere utili come deterrente, sarebbe indicato fare un percorso comune con le altre scuole».
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