Il Tirreno

Livorno

La decisione

Caos a Calafuria, annullata la festa del Primo maggio: «Affranti e impotenti»

di Stefano Taglione

	Giovani in cammino verso la discoteca di Calafuria il 25 aprile
Giovani in cammino verso la discoteca di Calafuria il 25 aprile

Dopo i disordini sul Romito e la riduzione della capienza della discoteca da 600 a 196 persone, la decisione della proprietà: «Da giugno solo eventi notturni, ma non è giusto non poter nemmeno sostituire chi entra a chi esce. Siamo comunque pronti a sederci a un tavolo con le istituzioni. Il massimo di 600, in ogni caso, era già severo: i dati ci dicono che potremmo avere più ospiti»

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LIVORNO. Dopo l’ordinanza firmata dal prefetto Giancarlo Dionisi, che a causa dei disordini alla viabilità e ai parcheggi ha limitato la capienza della discoteca “Precisamente a Calafuria” del Romito da 600 a 196 persone, la proprietà del locale ha annullato il terzo evento inaugurale della stagione, previsto per il Primo maggio. Sarebbe stato, nelle intenzioni, il terzo dopo quelli frequentatissimi di Pasquetta e del 25 Aprile. “Tulum Tribal Edition”, il nome della festa prevista per domani dalle 17 alle 2.

«Svaniti tutti gli sforzi»

«Come imprenditori locali, da anni impegnati nel campo del pubblico spettacolo, ci sentiamo affranti e impotenti nel vedere svanire in un attimo e, certamente non per colpe a noi addebitabili, l’enorme sforzo profuso in tutti gli ultimi anni, anche di natura economica, solo perché, ed è sotto gli occhi di tutti, il locale da noi gestito permette una visione panoramica che tanti ci invidiano che contribuisce a una maggiore attrazione da parte dell’utenza», spiega l’imprenditore Simone Gonnelli. Che aggiunge: «Voglio ringraziare di cuore i miei soci, Leonardo Marradini e Giacomo Raddi, per l’impegno e la straordinaria bravura dimostrata nella gestione di una serata così importante. Erano instancabili, sempre in prima linea, con le radioline in mano, coordinando ogni dettaglio con la sicurezza, salendo e scendendo le scale centinaia di volte per assicurarsi che tutto andasse per il meglio. Per otto ore, hanno dato il massimo, garantendo un evento impeccabile sotto ogni aspetto. L’intero personale ha lavorato con dedizione, rendendo l’evento un successo all’interno della struttura. La criticità che si è verificata in questi due eventi e che avrebbe potuto ripetersi per il terzo evento del Primo maggio – prosegue – deriva dal fatto che si tratta di eventi diurni. Essendo il locale a picco sul mare, la folla di bagnanti si somma a quella della discoteca, creando inevitabilmente un problema di viabilità».

«Solo eventi notturni»

D’ora in poi a Calafuria gli eventi saranno «solo notturni». «Per questo motivo, annullando l’evento del Primo maggio, abbiamo deciso che, a partire da giugno, organizzeremo esclusivamente eventi notturni, così da evitare che questa criticità si ripresenti. Siamo pienamente disponibili a sederci intorno a un tavolo con l’amministrazione comunale, con la proprietà dell’immobile e con gli enti competenti – prosegue l’imprenditore – per valutare insieme misure concrete. Spero vivamente che in futuro il Comune voglia collaborare con noi per trovare soluzioni condivise, come servizi navetta o convenzioni con taxi, per gestire meglio l’afflusso e garantire la sicurezza e il comfort di tutti». Secondo Gonnelli i due eventi inaugurali «hanno mostrato il grandissimo entusiasmo del nostro pubblico, ma purtroppo hanno anche causato difficoltà di viabilità all’esterno della nostra struttura».

L’ordinanza

L’ordinanza prefettizia resta comunque valida ed è tesa ad assicurare le migliori condizioni di sicurezza lungo la strada del Romito, già off-limits ai mezzi pesanti dal 15 aprile scorso proprio per la sua difficile conformazione. Il provvedimento firmato da Dionisi resta in vigore fino al 2 giugno, in attesa che il Comune da una parte e la proprietà dall’altra trovino una soluzione per ripristinare le condizioni di sicurezza (esterne) anche con una capienza maggiore, appunto di 600 persone, come deliberato dalla commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. Per il momento, quindi, il limite resta a 196 ospiti: chi esce, inoltre, non potrà essere sostituito da chi entra.

La polemica

Una decisione, quest’ultima, che ha suscitato le perplessità dei gestori. «L’aver vietato la possibilità, ammessa dalla legge, di far accedere nuovi clienti in sostituzione di altri che abbandonano il locale, ci pare che risulti in contrasto con la stessa definizione di “capienza”, che non è da intendersi come il numero complessivo di persone che nell’intera serata frequentano il locale ma, bensì, come il massimo affollamento ammissibile in relazione ai parametri tecnici e strutturali imposti dalla legge. A tutto ciò aggiungiamo – proseguono i titolari – che abbiamo investito in modo serio sulla sicurezza: 22 telecamere ad alta definizione, presidio medico, defibrillatore, convenzione con taxi, abbiamo sovradimensionato il numero di addetti alla sicurezza, l’implementazione della figura di un “security manager” in contatto diretto con le forze dell’ordine. Infine, è evidente, non è nostra facoltà impedire alla clientela di avvicinarsi al nostro locale in un numero nettamente superiore alla capacità ammessa; sarebbe molto più conveniente far entrare tutti gli avventori e non rispettare la capienza massima ammessa dalla normativa, ma ciò determinerebbe un incremento del livello del rischio non annesso dalle norme e non gradito dai sottoscritti».

I numeri

«Si tenga conto – proseguono – che il massimo affollamento in “modalità estiva” (600 persone) è stato raggiunto grazie all’implementazione di un nuovo impianto antincendio e della realizzazione di un nuovo percorso d’esodo (il terzo) che permette agli avventori di raggiungere, in tutta sicurezza, uno dei luoghi sicuri all’esterno del locale. Ci piace anche aggiungere che lo studio effettuato dai professionisti incaricati avrebbe permesso di garantire affollamenti ben superiori a quanto la commissione, dal nostro punto di vista sufficientemente severa e conservativa, ha autorizzato. Infatti, dalla verifica dei vari parametri che normalmente si prendono a riferimento, il locale presenterebbe requisiti che ammetterebbero capienze superiori. Da requisiti igienico-sanitari ammetterebbe un affollamento fino a 1.400 persone, dal sistema di vie d’esodo fino a 2.075 e sulla superficie utile complessiva sino a 885 persone. Risulta, pertanto, ben evidente che l’affollamento massimo autorizzato, di 600 persone, è notevolmente ridotto rispetto alle potenzialità espresse dal locale e il livello di sicurezza, di conseguenza, è da ritenere accettabile ben oltre i parametri che le disposizioni di legge ammettono».

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