Inti-Illimani in concerto: a Livorno canti di lotta e di lavoro
Il duo Marcelo Coulon e David Azan alla festa del 1° Maggio in Fortezza Nuova
LIVORNO. Direttamente dal Cile, arriva in Italia il duo Marcelo Coulon e David Azan, del gruppo Inti-Illimani. I due musicisti, accompagnati dal figlio di Marcelo, Pascal, porteranno la loro musica a Livorno il Primo Maggio, durante il concerto della Cgil, che si terrà in Fortezza Nuova.
Gli Inti-Illimani non sono famosi solo per la musica, ma anche per la loro attività politica. Non c’è vetrina migliore per esibirsi se non quella della Festa internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici organizzata da Cgil. Oltre al duo e al figlio di Marcelo, che non fa parte degli Inti-Illimani, suoneranno con loro anche i musicisti livornesi Enrico Paganelli e Marco Baracchino.
«Ho una linea diretta con gli Inti-Illimani, un’amicizia che ci lega da ormai trent’anni. Li ho conosciuti attraverso la musica e attraverso l’attività politica in America Latina, che ho fatto soprattutto per il Cile, in gioventù». È il chitarrista Paganelli a parlare, e ad aver convinto il famoso gruppo cileno ad esibirsi a Livorno. Il duo, d’altronde, ha accettato di buon grado. Per loro esibirsi il Primo Maggio ha una specifica importanza. «Sarà la prima volta che questo duo si esibirà a Livorno. Sono contenti di suonare il Primo Maggio, in una data estremamente significativa -continua Paganelli- Soprattutto in questo momento storico, dove in Cile c’è un attacco abbastanza feroce della destra, e dove si vuole combattere un riarmo globale, gli Inti-Illimani sono molto contenti di esibirsi e di mandare questi messaggi».
A favore dei diritti dei lavoratori, e contro ogni guerra, il duo cileno e chi sarà con loro sul palco si esibirà nelle proprie specialità. Marcelo Coulon suonerà la chitarra e la kena, uno strumento a fiato tipico delle Ande, Azan la chitarra, e i due insieme canteranno anche. Pascal Coulon invece suonerà il pianoforte. E nella seconda parte del concerto, che inizierà alle 10, 30 di mattina, suoneranno la chitarra anche Baracchino e Paganelli. «Dato che gli Inti-Illimani sono otto, e noi sul palco saremo in cinque, quelle che suoneremo saranno delle rivisitazioni delle loro canzoni -conclude- Sono molto contento di come chiuderemo il concerto, con la famosa canzone “El pueblo unido jamais serà vencido”, brano che accomuna tutte le lotte».l