Porto di Livorno e sviluppo della Darsena Europa: «Necessario potenziare i collegamenti viari e ferroviari»
Le potenzialità del terminal livornese in fase di realizzazione sono state affrontate nel corso di un incontro a Guasticce promosso dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze. Prevista un’utenza potenziale di oltre 100 milioni di persone e l’apertura di mercati importanti nell’Europa centrale e orientale
LIVORNO. La Darsena Europa deve anche essere accompagnata da uno sviluppo dei collegamenti viari e ferroviari. È quanto emerso nel corso di un convegno svoltosi a Guasticce, frazione di Collesalvetti e nel quale l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze ha anche affrontato le problematiche relative allo sviluppo economico della Regione conseguenti al decollo del grande terminal livornese.
L’ingegner Gianpiero Porquier, membro della Commissione mobilità e Infrastrutture dell’Ordine degli Ingegner della Provincia di Firenze, ha rimarcato che la costruzione della Darsena Europa renderà il porto di Livorno come uno dei più grandi scali mercantili d'Italia e del Mediterraneo e che per dare un senso compiuto al suo sviluppo si devono costruire di pari passo collegamenti ferroviari e stradali adeguati. Tra le opere da potenziare, realizzare e completare, la Firenze-Pisa-Livorno e gli altri collegamenti con lo scalo marittimo labronico. «Il porto Livorno – ha proseguito l’ingegner Porquier - è favorito dalla centralità geografica e dalla potenzialità d'interconnessione con le grandi linee di comunicazione ferroviaria e stradale rivolte verso l'Europa centrale e del nord. Mercati che vanno verso Svizzera, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Polonia. Si tratta di un'area popolata da oltre 100 milioni di persone e con la presenza di moltissime industrie che, secondo Porquier, offrono enormi potenzialità commerciali-marittime, a cui deve però fare riscontro un'adeguata capacità di trasferimento delle merci via terra».
«Le opere da completare entro il 2026 – ha aggiunto - prevedono lo scavalco ferroviario della linea tirrenica e quindi il collegamento tra porto di Livorno e interporto Vespucci, tramite lo snodo principale di Livorno Calambrone, e l'ampliamento delle gallerie appenniniche sulla Firenze-Prato-Bologna per consentire il transito ai nuovi treni merci con la sagoma alta. Questi interventi sono particolarmente importanti per il collegamento con i mercati nordeuropei, in particolare per l'interporto toscano di Prato che potrà inserirsi direttamente nella rete europea sulla direttrice Bologna- Brennero. Resta per l'interporto di Prato anche la speranza futura di ampliare i collegamenti con il porto di Livorno potenziando la linea ferroviaria Firenze-Pisa. In fase di progettazione per l'efficientamento del porto di Livorno, sono poi previsti il collegamento dell'interporto Vespucci con la rete ferroviaria Pisa-Vada ed il bypass della stazione di Pisa che dovrebbero essere realizzati in tempi di medio termine per risultare compatibili con l'espansione della nuova darsena Europa e tali da garantire continuità alle strutture del trasporto ferroviario». Particolarmente importante viene giudicato anche il potenziamento della strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno. «Nell’ambito del complesso sistema di interscambio tra Porto e Interporto – ha concluso Porquier - andrebbe poi valutata l’utilizzazione del confinante scolmatore dell'Arno per il collegamento con la piattaforma logistica».