La tragedia
Livorno, accordo integrativo Bertani: nuovo “no” dei lavoratori
Respinta per la seconda volta l’intesa già firmata da alcune sigle sindacali: la nota dell’Usb
LIVORNO. È stata respinta per la seconda volta l’ipotesi di accordo integrativo proposta dalla società Bertani. La votazione, che si è svolta presso i piazzali dell’azienda, ha visto i lavoratori schierarsi nuovamente contro il documento, nonostante fosse già stato firmato da alcune sigle sindacali.
“L’azienda ha messo in campo un vero e proprio ricatto – ha dichiarato l’Unione Sindacale di Base (USB) – promettendo un ulteriore anno di rinnovo dei contratti di lavoro solo in cambio dell’approvazione dell’accordo”. Secondo USB, l’intesa prevedeva “l’azzeramento del pagamento della malattia per i primi tre giorni, l’introduzione di una banca ore, l’eliminazione della maturazione di permessi e delle ex festività, e l’assunzione di nuovo personale al sesto livello del CCNL invece che al quinto”.
Per il sindacato, si trattava di “un ulteriore passo indietro, soprattutto dopo che tutti i dipendenti erano stati riassorbiti con contratti precari e sotto inquadrati, grazie a un accordo sindacale in deroga all’articolo 42 del CCNL”. USB sostiene che i lavoratori avevano diritto a essere assunti con le medesime condizioni precedenti, quindi con contratti a tempo indeterminato e inquadramenti coerenti.
“Il fatto che si usi l’arma del rinnovo contrattuale per far accettare condizioni peggiorative – prosegue il sindacato – è probabilmente l’aspetto più grave di tutta questa vicenda”.
Intanto, sul fronte dell’Autoparco Il Faldo, è atteso per mercoledì 9 aprile un nuovo incontro del tavolo di crisi presso la Regione Toscana. Ma, secondo quanto riferito da USB, la nuova proprietà – la XCA di Andrea Conti – avrebbe manifestato l’intenzione di non partecipare. “Ci auguriamo – afferma il sindacato – che la proprietà torni sui suoi passi, perché il momento è delicato e servono risposte”.
Per il comparto officina e PDI, la cassa integrazione è stata sospesa temporaneamente a seguito dell’arrivo di alcune commesse. “Si parla di qualche mese di lavoro – fa sapere ancora Usb –, ma sarà fondamentale capire quali saranno i volumi reali richiesti, per evitare contraccolpi occupazionali”.
Diversa la situazione per l’appalto della movimentazione, dove non si registrano ancora sviluppi. “Abbiamo comunicato la nostra disponibilità a sostenere e dare solidarietà ai lavoratori – conclude USB – qualora decidessero di mobilitarsi. Il principio guida, già condiviso al tavolo regionale, è che nessun posto di lavoro deve essere perso e che le condizioni economiche e normative devono restare invariate”.