Vestiti design da Livorno al Giappone: Elisa Ranucci la stilista alla fiera mondiale
La 39enne e la linea Asile: «Insieme alle creazioni porto anche shooting col nostro mare»
LIVORNO Porta con sé sempre un po’ di mare labronico. La Terrazza Mascagni, Il Romito, l’azzurro che lambisce i bagni Rex sono arrivati fino in Giappone. E arriva anche un po’ di Teatro delle Commedie che è il suo palco del cuore. La stilista e attrice Elisa Ranucci porta insieme ai suoi vestiti anche la città di Livorno fino a Tokyo. È anche lei, là, a rappresentare il Belpaese a Moda Italia: sicuramente è l’unica imprenditrice creativa livornese e una delle poche toscane a esporre al prestigioso centro espositivo Belle salle Shibuya garden, importante sede di eventi moda.
«Dopo essere stata a Parigi alla fiera internazionale Who's Next, sono andata a Moda Italia Tokyo, una fiera di settore organizzata dall'Ice (agenzia del ministero per supportare l'export italiano). Sono stata selezionata tra i brand italiani per esporre la collezione autunno/inverno 2025/26», grande soddisfazione per la 39enne labronica.
«Ovviamente ne sono felice ed orgogliosa. Tra l'altro, gli ultimi shooting fotografici, realizzati insieme al fotografo Paolo Ciriello con il quale collaboro da diversi anni, sono sempre stati ambientati in location livornesi, portando alcuni scorci della città in giro per il mondo con me», continua.
Ma di cosa si occupa Ranucci? Moda. Vestiti. Dalla sua mente a quello che le persone indossano. E le sue proposte sono piaciute nel paese, a riconfermare l’obiettivo della fiera, ovvero rilanciare l'export italiano del settore in una fase delicata per il mercato.
«Il mio brand Asile si focalizza sulle stampe e sui pattern dei tessuti, che sono tutti originali e ideati da me. In ogni disegno della collezione metto la mia esperienza di grafica e visual design. Inoltre, presto molta attenzione alla scelta dei materiali, privilegiando quelli naturali ma dando anche spazio a tessuti che hanno una bella resa estetica. Ad esempio, in questa ultima collezione, ho scelto di usare la ciniglia stampata», racconta la sua nuova collezione.
E fa un passo indietro sul nome scelto per la sua linea. In realtà Asile è il suo nome “Elisa” al contrario. Un omaggio a lei. A quel che era e a quel che è diventata.
La storia di Asile si intreccia con quella personale di Elisa Ranucci, artista grafica e designer. Il nome Asile era già presente sui fogli e disegni che Elisa realizzava quando, in età prescolare, scriveva il proprio nome al contrario. Mancina, sempre ribelle e con la voglia di non stare dentro i bordi dati, Ranucci ha mantenuto intatto il proprio spirito nelle collezioni che crea.
Ranucci ha clienti in tutta Europa e arrivano fino agli Stati Uniti. E l’America è il grande prossimo obiettivo.
«Io vendo a negozi, boutique e online sul sito www.faire.com dedicato ai rivenditori: quello che faccio si può vedere e acquistare direttamente sul mio sito www.asileofficial.it che è per i clienti finali».
Ma come nasce il progetto made in Livorno?
«Il progetto è nato dopo aver concluso gli studi allo Ied di Firenze e dopo un periodo di lavoro a Parigi in un'azienda di moda. Tornata in Italia, mentre lavoravo come grafica, ho deciso di lanciare il mio brand, inizialmente in modo più artigianale, producendo pochi pezzi e gestendo due negozi, prima a Pisa e poi a Livorno. A maggio 2024 abbiamo deciso di chiudere il negozio in via Ricasoli per dedicarci esclusivamente al brand».
La progettualità diventa di famiglia. E va ad abbracciare anche suo marito Francesco Cortoni, direttore artistico del Nuovo Teatro delle Commedie e suo sorella. «Insieme - racconta - abbiamo deciso di aprire la società Asile srl per lavorare con il B2B, che vuol dire business to business e distribuire Asile in tutto il mondo».
Ranucci, il teatro, la moda. La creatività influenza il suo lavoro da stilista e così l’esperienza teatrale come attrice. «I continui stimoli visivi che ho anche attraverso l'ambiente teatrale che frequento rientrano nel mio lavoro di stilista. È una passione che ho coltivato fin da piccola grazie a mio padre e adesso sta continuando con il sostegno del Nuovo Teatro delle Commedie, che ha prodotto i miei due ultimi lavori: Artemisia Gentileschi e Frida Kahlo».
E guardando al futuro, c’è un obiettivo chiaro che si chiama Stati Uniti. Sfondare e vestire clienti Usa. «Adesso mi sto concentrando sulla nuova collezione estiva e sulla partecipazione a nuove fiere. In particolare, ci piacerebbe volare a New York al Coterie, per l'edizione di settembre 2025». E girando per fiere internazionali Ranucci sa bene che Livorno è una città che non è conosciuta.
«Nel settore della moda, Livorno è poco conosciuta, ovviamente Firenze sì e la Toscana sì. Speriamo di poter diventare una felice eccezione tra qualche anno».l
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