Livorno, Manuela Mariani e il nuovo super incarico: ora quattro istituti restano senza preside
Presto la nomina dei reggenti di Iti, Nautico, Ipsia e Buontalenti
Livorno Da dirigente scolastica a dirigente con funzioni tecnico-ispettive. È questo l’incarico che l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana ha assegnato alla decana dei presidi livornesi Manuela Mariani (nella foto), classe 1960, alla guida dell’Iti Galilei (2.050 studenti) e, come reggente, dell’istituto Buontalenti-Cappellini-Orlando (circa 800 studenti). Quando risponde al telefono, la dirigente non nasconde l’emozione: ieri il direttore generale Ernesto Pellecchia ha firmato il decreto con cui l’Ufficio scolastico regionale le conferisce – dal 1° marzo al 31 dicembre di quest’anno – l’incarico dirigenziale. Queste le motivazioni: «Il profilo si distingue, in particolare, oltre che per l’esperienza professionale e i titoli attinenti all’incarico, per l’esperienza dirigenziale pluriennale su più gradi di istruzione, sia con incarichi di titolarità che di reggenza, anche di istituti superiori complessi per numero di alunni e per tipologia. Inoltre, emergono competenze di tipo organizzativo di coordinamento di reti di scuole».
Dirigente, che effetto le ha fatto sapere che tra meno di un mese aggiungerà un nuovo, importante tassello alla sua carriera?
«Sono molto onorata di ricevere questo riconoscimento e, soprattutto, per l’attestazione di fiducia e stima nei miei confronti. Mi hanno colpito moltissimo le motivazioni con cui la commissione, all’unanimità, ha individuato me per l’incarico».
Ora, però, dovrà lasciare la guida dei due istituti: come vive questo “distacco”?
«È normale che il mio pensiero sia rivolto alle due scuole, ma sono tranquilla: sono certa che il dg Pellecchia, che ringrazio, e la nostra provveditrice Cristina Grieco troveranno i dirigenti che condurranno gli istituti fino al termine dell’anno scolastico. È questo l’aspetto più delicato a cui bisogna prestare attenzione, lo dobbiamo ai nostri ragazzi. Personalmente mi metterò a disposizione di tutti affinché questo passaggio sia curato nel modo migliore».
Che dire del suo nuovo incarico? Di cosa si occupa un dirigente con funzione tecnico-ispettiva?
«Citando il ministero dell’Istruzione, è espressione di alta professionalità in ambito educativo, pedagogico e didattico, partecipa alle azioni del ministero per accrescere i livelli di apprendimento degli studenti e allinearli a standard internazionali e nuove competenze richieste dal mondo del lavoro. C’è poi la parte dedicata agli accertamenti ispettivi per verificare eventuali situazioni problematiche nelle scuole su aspetti spetti didattici, organizzativi, contabili e amministrativi. È per me l’ennesimo stimolo, un incarico che svolgerò con la mia massima dedizione».
Le mancherà non avere un contatto diretto con i suoi studenti?
«Questo mio nuovo incarico sarà comunque di supporto alle scuole. E anche se non avrò un rapporto diretto con gli studenti continuerò a lavorare per loro».
Qual è la sua idea di scuola?
«La scuola va concepita come una comunità educante in cui tutte le componenti interagiscono come in un’orchestra: mai come oggi occorre che sia supportata per tutte le necessità».
E cosa serve alla scuola di oggi?
«Ha bisogno di personale preparato e motivato perché, è vero, il compito e il mandato della scuola è quello di formare gli studenti che, però, non significa soltanto saper insegnare, per quanto sia una parte fondamentale. Il lavoro di dirigenti scolastici, docenti e personale Ata dovrà quindi anche essere focalizzato a contenere le problematiche che ricadono negativamente sui processi di dispersione scolastica, supportando tutto il processo di crescita degli studenti e intervenendo là dove si verifichino le problematiche di apprendimento. Dobbiamo fornire ai ragazzi gli strumenti per far sì che abbiano sempre più consapevolezza, rinforzando la loro autostima perché possano credere nelle loro potenzialità».
Che momento storico è quello che stiamo attraversando per la scuola?
«Le generazioni di oggi riflettono la complessità storica attuale con tutte le problematiche, ma anche la bellezza, del processo di crescita: per questo bisogna dedicarsi a loro con passione. Fondamentale il ruolo della famiglia: la scuola ha bisogno di trovare con lei un grande dialogo perché si realizzi la triade educativa con lo studente al centro».
Cosa farà in futuro?
«Sono una funzionaria di Stato e farò quello che l’istituzione mi chiederà di fare con tutta la mia dedizione. L’obiettivo è rivolto verso i ragazzi: è sempre stato così per me, prima come insegnante, poi come dirigente scolastica e, ora, come dirigente tecnica».
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