Livorno, divani, sacconi, macerie, materassi, mobili: discarica sotto il ponte che porta in Darsena
Giovannini (Acchiapparifiuti): «La segnalo da 2 mesi: è sulla via verso Calambrone»
LIVORNO. La segnala da almeno un paio di mesi. E intanto il mucchio cresce. Lievita di ingombranti di ogni tipo.
Mobili che si accatastano su divani, resti di tavole, cumuli di macerie. E poi tubi, plastiche e tanti sacconi neri stracolmi di chissà quali materiali. L’Acchiapparifiuti in pectore, Sergio Giovannini, si indigna.
Denuncia a gran voce. Eppure la discarica a cielo aperto è sempre lì. Alla mercé di tutti questi barbari del terzo millennio che abbandonano i rifiuti nei luoghi meno in vista. In barba al senso civico. All’ambiente. All’attenzione ai beni comuni. Il mucchio si sta allargando sotto il ponte della Fi,Pi,Li che porta dritti in Darsena lato via Quaglierini.
La discarica abusiva si trova sulla strada tutta livornese che porta verso il Calambrone: è un’area industriale. Ci sono grandi aziende. C’è anche un ristorante in zona.
«La cosa che mi lascia perplesso è che chiunque passa di là vede bene quello scempio, è possibile far finta di niente?», si chiede Giovannini, presidente di quell’associazione di volontari (quasi 200) che da anni ripulisce importanti parti di città. Con successo. Coinvolgendo cittadini e anche studenti grazie alla loro attività nelle scuole.
L’attenzione all’ambiente, il senso civico, la volontà di prendere guanti e sacchi e scendere in campo a ripulire sono alcuni dei pilastri dei soci Acchiapparifiuti. Su Livorno, ma anche su Pisa.
E anche in questo caso Giovannini non ha mancato di segnalare lo scempio a cielo aperto. A vari enti. Da Aamps al Comune fino ad Anas.
«Anas mi ha risposto dicendomi che non si tratta di una zona di sua competenza, ma io dico che al di là delle competenze è necessario intervenire prima che diventi una montagna», continua.
E spiega dove si localizza la discarica di ingombranti. «È in un punto nevralgico, impossibile non vederla: venendo da Tirrenia verso Livorno, ci arrivi precisamente rientrando nella bretella che riporta a Tirrenia, c’è un punto in cui quell’area è accessibile e gli incivili ne approfittano entrando con i loro mezzi e scaricando abusivamente».
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