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Livorno, in piazza XX con mezzo chilo di hashish: arrestato operaio – Chi è

di Stefano Taglione

	Il sequestro dei finanzieri
Il sequestro dei finanzieri

Il trentacinquenne liberato con l’obbligo di firma: lo hanno fermato i finanzieri. Addosso anche 115 euro in contanti e due dosi di cocaina

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LIVORNO. Lo hanno sorpreso in piazza XX Settembre con mezzo chilo di hashish e due dosi di cocaina da 0,2 e 0,5 grammi. Per questo, il trentacinquenne gambiano Modou Fatty, il 28 gennaio scorso è stato arrestato dai Baschi verdi della guardia di finanza, che vedendolo in atteggiamenti sospetti lo hanno fermato e controllato. Il giovane, che lavora come operaio e ha un regolare permesso di soggiorno in Italia, abita a Livorno da diversi anni, dov’era arrivato come richiedente asilo come molti suoi altri connazionali, e non si è sottratto al controllo dei militari, che lo hanno portato con una pattuglia nella caserma degli scali Darsena, dove c’è la sede del gruppo labronico guidato dal tenente colonnello Luigi Mennella, e perquisito.

Qui hanno scoperto cosa aveva addosso: l’hashish, all’incirca una quarantina di dosi dal prezzo sul mercato variabile fra i 2.500 e i 3.000 euro (ipotizzando un costo al grammo fra i 5 e i 6 euro), le due dosi di “polvere bianca” e 115 euro in contanti – suddivisi in una banconota da 50, tre da 20 e una da cinque euro – che secondo gli inquirenti sono il frutto della sua presunta attività di spaccio. I panetti di droga leggera, cinque in tutto, erano contraddistinti da una confezione in cellophane con impresso un foglio giallo su cui era stampata l’immagine di un’auto, fuoriserie, dello stesso colore. Un segno identificativo, evidentemente, per contraddistinguere lo stupefacente forse nelle fase precedenti a quella dello spaccio sulla piazza livornese, dato che anche nei numerosi sequestri messi a segno dalle fiamme gialle sui container in porto la droga, in questo caso la cocaina, spesso era contenuta in panetti con segni identificativi di auto o comunque marchi e quasi sempre, ognuno, pesava 1,1 chili (in questo caso molto meno). Altro hashish rinvenuto addosso a Fatty si trovava invece in un piccolo sacchetto, così come la “polvere bianca”.

Il tutto è stato sequestrato e il giovane africano, nato in Gambia nel dicembre del 1989, su disposizione del sostituto procuratore di turno Niccolò Volpe è stato immediatamente trasferito nel carcere delle Sughere in regime di custodia cautelare. Le fiamme gialle del comando provinciale, guidate dal colonnello Cesare Antuofermo, lo avrebbero fermato durante un controllo di routine, nell’ambito delle verifiche per le vie del centro della città chieste durante gli ultimi comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica e le varie riunioni nel Palazzo del Governo convocati dal prefetto Giancarlo Dionisi.

Nella mattinata di venerdì 31 gennaio, in carcere, si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto. L’operazione è stata convalidata dal giudice per le indagini preliminari Antonio Del Forno, che per Fatty – difeso dall’avvocata livornese Erika Vivaldi – ha disposto l’obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria, con ogni probabilità nella caserma della guardia di finanza, dove dovrà quindi firmare per attestare la sua presenza in città. Durante l’udienza, in camera di consiglio, il trentacinquenne si è avvalso come suo diritto della facoltà di non rispondere. 

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