Salvataggio dei lavoratori Bertani a Livorno, Usb si sfila: «Altro che intesa, è una disfatta»
Il leader dell'Unione sindacale di base livornese, Giovanni Ceraolo: «Nessuno ora ha la sicurezza di poter restare lì»
LIVORNO. Non un accordo, «ma una disfatta e un precedente pericoloso». L’intesa siglata fra Bertani e i sindacati (Cgil e Uil) registra l’opposizione di Usb, l’Unione sindacale di base, secondo la quale «il problema del tavolo organizzato in prefettura è stato l’approccio: si è partiti dall’idea di dover salvare i 76 posti di lavoro, quando in realtà lì il lavoro c’è, i dipendenti hanno operato anche sabato e domenica scorsi, e con il cambio d’appalto chi sarebbe subentrato avrebbe dovuto riassumere tutti alle medesime condizioni. Bertani non può far fronte all’attività con i propri camionisti, che sono un centinaio e, per l’appunto, guidano i mezzi pesanti». «Così, invece – le parole del leader livornese del sindacato autonomo, Giovanni Ceraolo – dai contratti a tempo indeterminato si passa a quelli precari, per un mese e mezzo, con tutti inquadrati al quinto livello. Meno garanzie per tutti: cosa succederà fra 45 giorni».
In una lettera Usb ha ribadito «la propria indisponibilità alla sottoscrizione del verbale». «Ringraziamo la prefettura – si legge nella mail – per il tentativo di mediazione e per aver seguito la vertenza con la massima attenzione e sensibilità nei confronti dei lavoratori. Purtroppo, la soluzione proposta da Bertani, non può essere da noi accettata in quanto si pone, a nostro avviso, al di fuori delle prescrizioni del contratto collettivo nazionale di riferimento. Ribadiamo, altresì, la necessità di continuare a monitorare attentamente l'evolversi della vertenza nel prossimo futuro a garanzia dei posti di lavoro, del salario e dei diritti dei 76 operatori presenti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA