La famiglia Citi riapre la Barrocciaia di Livorno: «Diventerà un’osteria»
Dopo l’Antica norcineria i ristoratori raddoppiano in piazza Cavallotti: «Prezzi per tutti, faremo venire i turisti a cucinare e mangiare qui». L'inaugurazione del locale chiuso da due anni è prevista per aprile
LIVORNO. Nuova vita alla Barrocciaia: diventerà un’osteria. E sarà la famiglia Citi a riaprire lo storico locale, dopo oltre due anni di saracinesche abbassate. Non manterrà questo nome ed entrerà nel circuito del marchio “Antica Tradizione”.
Chiusa per via degli aumenti dei costi dell’energia e delle difficoltà affrontate con il Covid, è stata per quasi 80 anni il cuore pulsante di piazza Cavallotti. La livornesità fatta locale. E con la sua chiusura, la piazza, ha temuto di venire abbandonata a se stessa. Ma grazie alla famiglia Citi adesso le cose cambieranno. «Siamo pronti ad aprire ad aprile, ma si spera anche prima», annuncia il neoproprietario Jacopo. «Puntiamo ad essere il primo ristonorcino in Italia, con tutti prodotti di nostra produzione». Classe 1992, forte accento labronico, Citi opera nel settore della ristorazione con tutta la sua famiglia. Anzi: Jacopo e Diego Citi hanno deciso di acquisire l’ex Barrocciaia proprio per permettere a tutti i membri della famiglia – la madre, il padre e la sorella, oltre a loro – di lavorare vicini. Con l’acquisizione, infatti, salgono a due i locali dei Citi in piazza Cavallotti. Anche la ristomacelleria Antica Norcineria, già Battaglia, accanto all’ex Barrocciaia, è gestita da loro. «Abbiamo appena venduto la ristomacelleria che avevamo a Colline, perché abbiamo scelto di investire in piazza Cavallotti – dice Jacopo Citi –. Insieme al Barroccino, cerchiamo di ridare vita a tutta la piazza. La piazza e il mercato vanno tenuti in vita, a Livorno sono ossigeno».
Piazza Cavallotti deve essere tornare a essere sinonimo di compagnia e anche di tradizioni locali. «Stiamo ancora valutando cosa offriremo nel nuovo locale e decidendo se metterci anche piatti di pesce, sicuramente non espresso, o se invece fare i panini. Devo capire cosa vuole la gente, noi cerchiamo di dare il nostro sperando di far contenta la città», dice Citi.
Sicuramente non mancheranno i piatti di carne. «Faremo piatti poveri, come polpette, stinchi e roba inerente alla norcineria. Offriremo anche i salumi». E la qualità della carne sarà al contempo alta, ma accessibile a tutti, come lo spirito della storica piazza livornese richiede. «Cercheremo d’essere un’osteria con vari prezzi, accessibile a tutti», precisa.
Qualsiasi sarà il prezzo dei prodotti dell’ex Barrocciaia, la qualità sarà sempre alta. «Dietro la norcineria abbiamo il laboratorio di carni. Grazie ai social ci ha contattati Luca Patrone, il più grande allevatore di cinta senese dop. La caratteristica della sua cinta è che è tutta sostenibile. I suoi maiali non mangiano cereali, ma erbe mediche. L’ultimo prosciutto che ha fatto lo ha consegnato al Papa e rifornisce anche l’hotel di Paris Hilton – è euforico Citi –. Come per la norcineria, anche per il nostro locale faremo uscire i prodotti direttamente dal nostro laboratorio». Con l’entusiasmo che lo contraddistingue annuncia che «sicuramente alla nostra inaugurazione ci sarà Luca Patrone».
La scelta definitiva da proporre, la famiglia, la farà anche in base alle necessità di tutta la piazza, tenendo in considerazione anche le esigenze dei locali vicini. «Per me andare d’accordo con il vicinato è ossigeno, altrimenti si lavora male. Mi rendo conto che avremo un locale importante, ma non voglio dar noia a nessuno», le sue parole. E sogna una piazza piena di vivacità. «Il progetto del nuovo mercato mi piace da morire. Verrà piazza Cavallotti in stile spagnolo. Il mio sogno è vedere la piazza con tutti i banchi, i ristorantini e i negozi. Questa piazza sarà l’unico punto di Livorno dove cenare e stare in compagnia sia in estate che in inverno». Cavallotti centro di Livorno e Livorno caput mundi, l’idea del ristomacellatore. «Abbiamo appena iniziato una collaborazione con delle agenzie turistiche. Nei prossimi anni Livorno sarà sempre più importante a livello nazionale, e noi siamo pronti ad accogliere i turisti – il programma del proprietario –. Li faremo venire nel nostro laboratorio e mangiare ciò che faranno loro, con un taglierino e con delle bollicine».
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