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Il lutto

Livorno, addio al diacono Piero Bernini: per 40 anni è stato caporotativa del Tirreno

di Stefano Taglione
Il diacono Piero Bernini, morto a 89 anni
Il diacono Piero Bernini, morto a 89 anni

Il funerale il 4 gennaio, alle 10, nella "sua" parrocchia dei Sette Santi. Il ricordo dell'amico e collega Ivo Frosini: «Impossibile non volergli bene»

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LIVORNO. Per 40 anni è stato il caporotativa del Tirreno, quando ancora il giornale veniva stampato in viale Vittorio Alfieri, dove ha sede. È lutto in tutta la città per la scomparsa di Piero Bernini, tipografo in pensione dal nostro quotidiano e diacono della diocesi. Aveva 89 anni, lascia sei figli – tre maschi e tre femmine – e da qualche giorno, a causa di uno scompenso cardiaco, era ricoverato all’Utic, l’unità di terapia intensiva cardiologica dell’ospedale. Come religioso operava nella chiesa dei Sette Santi, nell’omonima strada vicino a via Goito, ed era molto stimato da tutta la comunità cristiana labronica, che ora lo piange insieme ai tantissimi amici e conoscenti.

Il ricordo

Ivo Frosini, proto in pensione dal Tirreno, era un suo grande amico e lo ricorda con affetto. «Eravamo amici di famiglia – spiega – poi l’ho conosciuto anche come collega. Lui era caporotativa dagli anni Sessanta, è andato poi in pensione attorno al 2000, era una persona ligia al dovere e molto preparata, un’autentica istituzione nella nostra città. Gli volevamo tutti bene». Prima del trasferimento all’Utic, a causa dell’aggravamento delle sue condizioni di salute, è stato in degenza alla casa di cura “Villa Tirrena”, in via Montebello. «Era il responsabile della stampa del giornale quando la rotativa si trovava negli ex locali dell’agenzia pubblicitaria “Manzoni” – prosegue Frosini – poi il centro stampa si è trasferito, prima della chiusura, nell’area del Picchianti, ma lui era già in pensione».

Fervente religioso

Bernini «era un fervente religioso». «Lo è sempre stato – sono sempre le parole dell’amico Frosini – poi il 19 dicembre del 1998 è stato nominato diacono, so che tutti gli volevano bene anche nel mondo della chiesa. Per la verità, a uno come lui, era davvero impossibile volere male». Per anni ha abitato nel quartiere della Rosa, poi dopo essere rimasto vedovo «si è trasferito fuori Livorno da uno dei figli, loro lo aiutavano tanto e si prendevano cura di lui, purtroppo però ultimamente le sue condizioni di salute si erano aggravate, è successo prima di Natale. Era una persona fantastica che mi mancherà moltissimo, amico da una vita intera con cui era bellissimo trascorrere il tempo libero e anche le ore lavorative».

L’ultimo saluto

Bernini si è spento nell’unità di terapia intensiva cardiologica dell’ospedale, dov’era ricoverato, nel tardo pomeriggio di giovedì 2 gennaio. La notizia della scomparsa si è rapidamente diffusa in tutta la città, dov’era molto conosciuto e apprezzato per le sue qualità umane e per il suo passato al Tirreno. A maggio avrebbe festeggiato 90 anni, essendo nato a Livorno nel 1935. Dalla mattinata del 3 gennaio, alla camera mortuaria di viale Alfieri, è stata allestita la camera ardente, mentre il funerale si terrà il 4 gennaio, alle 10, alla parrocchia dei Sette Santi, nell’omonima strada alle porte del centro, proprio dove operava come diacono: «Sarà sepolto con la sua tunica», conclude Frosini.

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