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Forza Italia a Livorno, guerra delle iscrizioni: «Se fai la tessera, te la pago io»

di Martina Trivigno
Nella foto Elisa Amato coordinatrice di Forza Italia e Chiara Tenerini parlamentare azzurra
Nella foto Elisa Amato coordinatrice di Forza Italia e Chiara Tenerini parlamentare azzurra

Si scalda la corsa al congresso, la denuncia sul tavolo di Tajani e Bergamini

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LIVORNO. Soffiano venti che annunciano burrasca a Livorno in vista del congresso di Forza Italia. Mancano ancora tre mesi ma già sul tavolo dei vertici del partito fondato dal Cavaliere arriva una (prima) tegola. Ha le sembianze di una mail indirizzata ai big, dal ministro Antonio Tajani in giù: nella lista dei destinatari compaiono infatti Deborah Bergamini, vicesegretaria di Forza Italia, e anche l’onorevole Chiara Tenerini, coordinatrice provinciale azzurra di Livorno. E ancora: i deputati Tullio Ferrante e Francesco Battistoni. Poche righe in cui un corvo interno al partito racconta di un whatsapp in cui si legge: «Per noi la tua adesione è importante. Il costo dell’adesione sarà a carico del sottoscritto». Ai più attenti non sfuggirà il significato intrinseco che sembrano celare queste poche parole: «Tu intanto fai la tessera che poi te la pago io».

A scrivere quel messaggio (con in fondo la sua firma e la sua carica) è stato un esponente livornese di Forza Italia per pubblicizzare la campagna di adesioni che prevede la compilazione di un modulo con i dati anagrafici e il pagamento della quota prescelta: volontario (a partire da 10 euro), sostenitore (a partire da 100 euro), benemerito (a partire da 500 euro) e sostenitore silver e gold (da 1.000 a 2.000 euro). Il versamento della quota – prevede il regolamento pubblicato anche sul sito – può essere fatto tramite carta di credito, bollettino postale o bonifico bancario. Ma dal messaggio inviato a chi dovrebbe tesserarsi sembra quasi che la tessera sia un “regalo” da parte dell’esponente azzurro che quindi dà tutte le informazioni del caso e sottolinea come di fatto la scheda possa anche essere compilata tramite whatsapp, allegando la copia di un documento di identità in corso di validità. Mentre – precisa – «il costo dell’adesione sarà a carico del sottoscritto».

Ed è proprio questo il punto contestato che è stato sottoposto all’attenzione dei vertici di Forza Italia insieme a un altro: sempre nello stesso messaggio in cui promuove il tesseramento a Forza Italia, il solito esponente indica un indirizzo e un numero di telefono fisso – che però fa capo a lui – come la sede livornese di Forza Italia che però ad oggi in città non c’è. Il Tirreno ha contattato i vertici locali del partito azzurro per chiedere quale fosse la loro versione dei fatti, ma si sono trincerati dietro a un no comment. Resta da capire cosa succederà adesso e se i vertici nazionali di Forza Italia decideranno di approfondire la vicenda o di farla passare in cavalleria.

Questo è comunque un segnale molto chiaro: la corsa per guidare il partito a Livorno si è già accesa e più di uno potrebbe essere interessato al ruolo ricoperto oggi da Elisa Amato. In questo disegno le adesioni e le tessere sono da sempre uno dei “biglietti da visita” migliori per presentarsi al congresso, che si terrà a febbraio, e per dimostrare l’appeal che il partito politico ha ancora sul territorio. Da qui, dalle “adesioni della discordia”, si apre una fase delicata per Forza Italia che ora deve fare quadrato e restare unita. Soprattutto ora che la mail del corvo è arrivata fino a Roma e chiede conto del modo in cui a Livorno viene condotta la campagna di adesioni.


 

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