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Livorno, il garante toscano dei detenuti alle Sughere: «Fatiscente e pieno di problemi»

Il carcere delle Sughere (foto Franco Silvi)
Il carcere delle Sughere (foto Franco Silvi)

Desolante scenario dopo la sua vita da parte di Giuseppe Fanfani: «Malgrado il lodevole impegno della direzione e del personale le condizioni igienico-sanitarie sono assenti, le celle presentano muffa alle pareti e infiltrazioni d'acqua»

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LIVORNO. «Malgrado il lodevole impegno della direzione e del personale le condizioni igienico-sanitarie sono assenti, le celle presentano muffa alle pareti ed infiltrazione di acqua, si sono sezioni chiuse da oltre un decennio e zone ristrutturate ancora non sfruttate. I detenuti devono essere immediatamente spostati in luoghi salubri e riaperti gli spazi nei quali le condizioni di vita sarebbero nettamente migliori».

È quanto chiede il Garante dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani, che il 30 ottobre ha visitato il carcere delle Sughere insieme ai funzionari Katia Poneti e Paolo Scalabrino e al garante livornese Marco Solimano. «L’istituto – afferma Fanfani – ha numerosi problemi strutturali e architettonici, con zone inagibili per pericolo di crollo e per infiltrazioni d’acqua. La parte in cui si trovano gli studi medici ha la copertura, che pure è stata rifatta completamente nove anni fa, piena di infiltrazioni: vi sono angoli in cui la muffa ha ricoperto l’intera parete e vi sono secchi per raccogliere l’acqua quando piove. Molte stanze sono inagibili per le infiltrazioni d’acqua, sia nel reparto medico che in quello dedicato alla scuola. Le sezioni della media sicurezza ospitano circa 120 detenuti, distribuiti in quattro sezioni. I numeri non sono in assoluto alti, ma le condizioni della struttura sono fatiscenti: cemento distaccato e struttura in ferro arrugginita, tetto a rischio di crollo, acqua che entra dalle finestre per le infiltrazioni, locale docce ricoperto di muffa. Inoltre le sezioni sono sovraffollate, con celle piccole che ospitano due persone e fornellini per cucinare accanto ai servizi igienici. La sala polivalente, in cui un tempo c’erano il teatro e varie stanze per attività, è chiusa da 15 anni. Anche la sala conferenze è chiusa perché considerata inagibile. Così come la mensa del personale, in cui però i lavori inizieranno a novembre con previsione di concluderli a febbraio. Manca, dall’alluvione del 2017, la videosorveglianza: poche zone sono coperte, la maggioranza è senza. Inoltre, i due padiglioni che sono stati ristrutturati con lunghi anni di lavori, devono ancora essere sottoposti a collaudo, ma la ristrutturazione stessa presenta varie problematiche», conclude.

 

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