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Mercato Centrale di Livorno, 130 anni in mezzo alla gente: il piano del presidente Sena «Noi patrimonio Unesco»

Mercato Centrale di Livorno, 130 anni in mezzo alla gente: il piano del presidente Sena «Noi patrimonio Unesco»<br type="_moz" />

E a luglio saranno esposte le false teste di Modì: ecco il piano per valorizzare la struttura-gioiello

03 aprile 2024
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LIVORNO Diventare patrimonio Unesco e celebrare i quarant’anni della beffa di Modigliani. Sono questi i due progetti per valorizzare il futuro del Mercato Centrale di Livorno. A svelare al Tirreno il piano per valorizzare la struttura, casa del commercio in centro è Luigi Sena, presidente del consorzio del mercato.
In un box delle Vettovaglie, con il vetro anti sfondamento, saranno infatti esposte per alcuni giorni le teste di proprietà del Comune. Si cercherà di invitare anche gli autori che fecero tutto con un trapano Black & Decker. Furono riportate alla luce dalla draga affamata di gloria, quasi all’altezza di via Gherardi del Testa. E che erano false, lo aveva già detto un testimone oculare che dal suo terrazzo, insonne per il caldo, stava fumando la sua sigaretta e vide quei ragazzi che le gettavano nei fossi. Non gli credettero, al signor Franco. Eppure, poteva sembrare un segno del destino. Come se lì, non ci fosse stato per caso, guidato dagli stessi artisti (e sua moglie era nipote di uno di loro) che in quella via, compreso Modigliani, avevano il loro studio. È l’appuntamento, domani, che molti attendono. Si stringeranno la mano per la prima volta tanti rappresentanti mondiali dei mercati storici alimentari al coperto. Ci sarà bella compagnia, molti di noi conoscono quelli di Madrid e Barcellona, anche se è quello castigliano, il San Miguel, che somiglia al nostro e a quello fiorentino. Ce ne sono altri di belli in Europa. Ma che quello labronico abbia qualcosa di particolare rispetto agli altri, è cosa riconosciuta. Scopo di questo convegno internazionale, consolidare rapporti e collaborazioni per ottenere poi dall’Unesco, il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità. Firenze che festeggia il 150esimo del suo, è al fianco di Livorno, Firenze che appoggia in pieno la candidatura italiana delle Vettovaglie, là dove solo un mercato per nazione potrebbe fregiarsi del titolo prestigioso.


«Vedremmo così premiata e valorizzata la tradizione in contrapposizione alla modernità dei supermercati – dice Sena – e dove ci fosse un riconoscimento Unesco, si possono ottenere strade giuste per riqualificare e mantenere questi tipi di strutture. Interverremo come “padroni di casa” nel finale, dopo tutti gli altri, proiettando le immagini del nostro mercato. Ci saranno anche quelle di illuminazione notturna durante il Natale, ma anche con il tricolore al tempo della pandemia. E molte scene con i nostri esercenti al lavoro. Fare del nostro mercato un edificio Patrimonio dell’Umanità, sarebbe anche un modo per chiudere a doppia mandata il futuro di questa opera del Badaloni. Al riparo da grandi colossi, un futuro di struttura pubblica del buon cibo con destinazione invariata a partire dal 1894». Con Sena, ci sarà anche l’assessore al commercio e turismo, Rocco Garufo. «A prescindere dalla candidatura di Livorno per l’Italia, un iter il cui germe potrà anche essere messo domani – dice – ma per il quale dovrà passare del tempo, guardiamo a ciò che puo’ essere ottenuto più nell’immediato. Vale a dire costruire una rete fra mercati europei. Fatta di esperienze per migliorarsi nel frattempo a vicenda, e di una politica di scambi. All’interno della quale, tanti prodotti di eccellenza per esempio caratteristici dei nostri territori, possono trovare sponda nel resto del continente europeo. Allo stesso tempo, dare possibilità ai livornesi di reperire facilmente generi di ugual qualità all’interno delle Vettovaglie. I rapporti e le sinergie, fanno bene». 
 

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