Livorno, anche ultrà tedeschi con i massesi nella guerriglia alle Sorgenti – Video
È quanto sta emergendo dopo i furiosi scontri all’esterno del Magnozzi. Un gruppo è arrivato dalla Germania facendosi 1.100 chilometri in treno
LIVORNO. Sono partiti perfino da Erfurt, la capitale della tedesca Turingia, per fare a botte con i tifosi amaranto. Sfidandoli, nei giorni precedenti, via Internet. La guerriglia urbana delle Sorgenti, con auto e motorini danneggiati un po’ ovunque nel quartiere nord della città, non sarebbe stata opera solo di massesi e livornesi, che si sono sfidati fuori dallo stadio Magnozzi a sassate e bastonate. Ma anche dei supporter del Centro Europa – quelli del Fussball-Club Rot-Weiß Erfurt, una squadra che milita nella quarta divisione tedesca – e di alcuni esponenti della tifoseria lucchese, storicamente molto vicini agli apuani.
Le provocazioni
Da giorni, come ha ricostruito al Tirreno anche il sindaco Luca Salvetti, le provocazioni da Massa erano note e numerose, con volantini e striscioni in tutta la città che annunciavano la partenza di 500 persone in treno con ritrovo alla stazione alle 11,15. La maggior parte, sicuramente, sono saliti sul convoglio regionale in modo pacifico. Ma altre, come poi purtroppo si è visto, no di certo. Il primo cittadino, infatti, ha criticato apertamente l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che da una parte non ha fatto obiezioni alla trasferta dei bianconeri a Livorno, con le conseguenze che purtroppo tutti noi conosciamo, e dall’altra dopo il caos avvenuto nel rione nord ha di fatto impedito ai labronici di assistere dal vivo alla vittoriosa trasferta di Seravezza, che ha portato gli amaranto a -1 dalla vetta della classifica del campionato di Serie D, sempre più a ridosso della leader Pianese. Una decisione, a seguito del parere non vincolante dell’organo consultivo del ministero dell’Interno, che materialmente è stata poi adottata per motivo di ordine pubblico dal prefetto di Lucca.
«In fuga a testa bassa»
Provocazioni, quelle via web, che un gruppo di ultrà amaranto ha colto al volo. Finita la partita fra Pls e Massese, infatti, i livornesi partiti dal Picchi dov’era quasi terminata Livorno-Real Forte Querceta hanno invaso le Sorgenti e, approfittando del reticolo di strade che di certo mal si presta a una sorveglianza impeccabile, sono spuntati dai condomini affrontando massesi, lucchesi e tedeschi. Prendendoli a sassate sotto gli occhi esterrefatti degli abitanti, che prigionieri nelle case hanno girato decine di video per documentare gli scontri. E in diversi, purtroppo, hanno poi ritrovato l’auto o il motorino danneggiati. In alcuni casi anche parti comuni dei palazzi. «In via del Corallo hanno fatto un disastro», le parole al Tirreno di un residente. «Sono venuti qui per fare il numero, e invece, sono tornati a testa (rotta) bassa», spiega a patto di rimanere anonimo un esponente della tifoseria labronica, che però non ha assolutamente preso parte ai disordini. «Non si aspettavano una reazione del genere», prosegue.
Il vigile aggredito
Al termine degli scontri, con la polizia che a fatica ha portato i tifosi ospiti con i pullman alla stazione centrale, un ultrà amaranto coperto da un casco ha tirato un calcio a un vigile urbano, facendolo cadere dalla moto. Una scena ripresa, con il cellulare, da un residente e diventata virale grazie anche alla pubblicazione avvenuta sul sito del Tirreno .
L’agente della municipale, 45 anni e impiegato nel nucleo motociclisti di palazzo civico, è stato colpito mentre era fermo al semaforo all’incrocio fra via delle Sorgenti e via Donnini e stava per predisporre la chiusura al traffico della strada teatro degli scontri. Non stava rincorrendo gli ultrà, a loro non stava minimamente badando, essendo da solo. Ma è stato aggredito da uno di loro, poi fuggito, rimediando innanzitutto cinque giorni di prognosi ospedaliera, poi rinnovati visto che non è ancora potuto rientrare al lavoro a causa di una ferita alla gamba, schiacciata dal pesante mezzo a due ruote.
Le indagini
La polizia sta proseguendo nelle indagini, cercando di individuare quanti più ultrà possibile. Una volta identificati saranno denunciati e immediatamente puniti, a livello amministrativo, anche con il divieto di accedere alle manifestazioni sportive (con il Daspo). Al vaglio degli inquirenti i numerosi video girati dalla popolazione e i filmati registrati dagli agenti della polizia scientifica, presenti con la digos e il reparto mobile fuori dal Magnozzi.