Il Tirreno

Livorno

La riforma del 118

Collesalvetti, in cinquanta sotto al municipio contro l’ambulanza senza medico

Collesalvetti, in cinquanta sotto al municipio contro l’ambulanza senza medico

Il sindaco sospende il consiglio e incontra i cittadini ma non c’è intesa

31 marzo 2023
3 MINUTI DI LETTURA





i Daniele Stefanini

Collesalvetti Il territorio colligiano, comprese le sue 8 frazioni, conta 16mila abitanti e rischia, secondo la “Riforma emergenza urgenza e continuità assistenziale” emanata dalla Regione nel luglio 2022, che le ambulanze che servono il territorio, in situazioni di emergenza o urgenza, possano non avere il medico a bordo.

Per questo motivo i cittadini si sono organizzati e dati appuntamento, ieri alle 14, in piazza della Repubblica, davanti al municipio al cui interno il consiglio doveva discutere la nuova riforma.

Mentre sotto il palazzo si assembravano almeno cinquanta persone intente ad avere chiarimenti su un tema, quello della sanità e del diritto alla salute, al suo interno nella sala del consiglio, il sindaco Adelio Antolini ha aperto la seduta straordinaria con queste parole: «Sulla questione del servizio di emergenza dei medici sulle ambulanze ho chiesto ieri (mercoledì) all’Asl e ai dirigenti del servizio del 118 la possibilità di organizzare un incontro pubblico qui a Collesalvetti affinché venga spiegata nel dettaglio la riorganizzazione del servizio, in coerenza con quello con l’incontro con il presidente dell’ordine degli infermieri, che ci ha già dato dei dettagli in più per capire, in maniera scientifica, la figura dell’infermiere specializzato. L’Asl ha dato disponibilità, aspettiamo solo la data».

La storia di Marina

Ad oggi la presenza del medico del 118 a bordo dell’ambulanza della Pubblica assistenza di Colle è garantita per 12 ore al giorno (dalle 8 alle 20) e per il restante tempo dai volontari, ma a sentire la signora Marina Panizzi di 77 anni, una delle voci ascoltate in piazza ieri, sembra comunque non essere sufficiente: «Spesso e volentieri ho bisogno dell’ambulanza perché mio marito ha tante patologie gravi. Circa un mese fa – racconta – ho chiamato l’ambulanza ma era senza medico a bordo. Gli infermieri che lo hanno assistito, per i quali nutro molto rispetto, visto che mio marito stava letteralmente affogando, hanno telefonato ad un medico il quale ha dato loro alcune direttive che però sono risultate insufficienti. Allora mio marito è stato caricato sull’ambulanza, io ero con lui, e ci siamo incontrati sulla strada vicino al Faldo con una macchina dove a bordo c’era un medico che lo ha visitato e ci ha spedito al pronto soccorso di Livorno».

«Il risultato – conclude Marina – è che abbiamo perso tempo prezioso e impiegato il doppio del personale».

Se passasse la riforma Collesalvetti avrebbe a disposizione a bordo dell’ambulanza non più un medico per 12 ore, ma un infermiere specializzato per 24 ore. Mentre il medico farebbe base a Livorno e arriverebbe, su sollecito dei sanitari intervenuti per primi, nei casi più gravi.

La protesta

L’urgenza di avere risposte ha portato i manifestanti a salire dalla piazza al primo piano del palazzo del Municipio, a ridosso della sala consiliare nella quale si stava ancora discutendo. La presenza di almeno trenta persone che civilmente hanno occupato gli spazi ristretti dell’edificio ha fatto sì che il sindaco Antolini abbia sospeso la seduta e si sia confrontato con la cittadinanza che lo attendeva fuori dalla porta. Ne è nato un dibattito, anche accesso a tratti. Il sindaco non è entrato nei dettagli della riforma e a chi lo criticava di fare gli interessi della regione ha risposto a tono: «Io non mi spendo a fare il sindaco per uno o per l’altro».

I cittadini hanno esposto le loro preoccupazioni: “E se a qualcuno prende un ischemia, un infarto? Che succede se non c’è il medico a bordo?”. La discussione è andata avanti per circa 15 minuti fino a che un funzionario della polizia municipale ha invitato a calmarsi. Il sindaco è tornato nell’aula e i manifestanti in piazza, delusi dal confronto, come conferma la testimonianza di una degli organizzatori della protesta: «In qualità di rappresentante dei cittadini non ci ha dato le risposte che ci aspettavamo. Aspettiamo di sapere la data della riunione con Asl e 118 e ci rivedremo». l



Primo piano
Il ricordo

Brunori, l’amore per Sofia e quell’ultimo vocale ascoltato in ritardo: vi racconto chi era Andrea Pardini

di Francesco Paletti