Addio a Paglierini, il professore livornese diviso tra scuola, banca e politica
Ha insegnato diritto al Colombo e al Vespucci. Giovedì 16 marzo alle 15 nella Chiesa del Rosario si svolgeranno i funerali
LIVORNO. Diceva sempre che "gli incarichi vanno e vengono" e che invece "questo è il mio lavoro". Perché per tutti, Romano Paglierini, era il professore. Laureato in Giurisprudenza, grande esperto di materie giuridiche, è stato infatti insegnante dal 1962 al 1967 all’istituto Colombo e docente di ruolo, fino al 1994, all’Itc Vespucci. Ha esercitato anche, per pochi anni, la professione di avvocato. Ma il suo nome, oltre al mondo della scuola, il suo lavoro, si lega anche all’attività amministrativa e politica condotta sempre con rigore e pacatezza e una predisposizione naturale per il dialogo. Figura chiave della Cassa di Risparmi, è stato presidente e membro del comitato di indirizzo della fondazione. Ma in pochi anno che è stato anche nell’ufficio comunicazione del Presidente della Repubblica Gronchi, nonché dipendente di ruolo della carriera direttiva Romano Paglierini si è spento ieri all’età di 94 anni. Viveva nella sua abitazione in via del Fantasia. E con lui se ne va uno dei simboli di una generazione di uomini, e politici, solidi e preparati. Un tecnico, come si usa dire, prestato alla politica.Intenso il ricordo che ha di lui l’avvocato Luciano Barsotti, presidente della Fondazione Livorno, che ha condiviso alcuni momenti chiave del lavoro iniziato in Cassa di Risparmi.
«Non era certamente un "presenzialista" e questo lo fa ancora di più apprezzare ai tanti che lo hanno conosciuto in epoche diverse - racconta Barsotti - Se posso concludere con un ricordo personale, tra i tanti, mi ripenso all’inizio degli anni 2000 ed al suo invito a vedere le cose con calma e razionalità anche nei passaggi più complicati di allora; ed a prendere le cose della vita anche con la giusta ironia e disincanto. Da lì una stagione di "consigli" senza veste ma non per questo meno attenti, preziosi, indispensabili!».La stagione in Cassa di Risparmi, dicevamo, fu uno dei momenti più intensi dell’attività poliedrica del professor Paglierini. A partire dalla metà degli anni ’70 ,il suo è stato un ruolo fondamentale nelle vicende successive alla amministrazione straordinaria della Cassa di Risparmi , prima nel Comitato di Sorveglianza e, poi, nel Consiglio dove ha svolto il ruolo di vice presidente fino all’anno 2000, assieme altri ruoli nel sistema bancario e finanziario della Toscana.Amministratore attento, scrupoloso e lucido nelle analisi è stato un sicuro ed incisivo riferimento per generazioni di amministratori, dirigenti e dipendenti della Cassa di Risparmi.Quando nel 2000 è avvenuto il "passaggio" delle tre Casse (con Pisa e Lucca) al gruppo Lodi ha portato la sua esperienza e competenza nella Fondazione di cui è stato Presidente e membro del Comitato di Indirizzo.Ancora Barsotti racconta: «Al di là degli incarichi è stato un promotore della Fondazione come Ente a servizio di una comunità territoriale e per questo ha intuito che la Fondazione doveva passare da un ruolo "ancillare"rispetto alla Cassa ad un ruolo attivo e propositivo. Per fare questo la Fondazione si doveva strutturare, organizzarsi ed avere anche una capacità di leggere i bisogni del territorio. Da qui la sede, poi acquistata e la formazione del personale attraverso una sua creatura, la Fondazione Gianfranco Merli, figura di politico e studioso a cui era particolarmente legato».Accanto a questa attività, in alcuni periodi, l’esperienza in politica. Di estrazione socialista è stato in consiglio comunale e nell’allora Pci e poi nel Pds. Sempre portando il suo taglio "tecnico" in politica. Lo ricorda così Marco Susini: «Ho conosciuto Romano Paglierini agli inizi degli anni novanta quando, da segretario cittadino del PCI, mi adoperai perché la lista dei candidati al consiglio comunale si caratterizzasse pe una forte apertura alla società civile. Con Paglierini,allora vice presidente della Cassa di Risparmio e di estrazione socialista, entrarono in Consiglio l architetto Giancarlo Menichetti, noto urbanista,e il dottor Vincenzo Pastore, primario psichiatrico. Romano ebbe modo di manifestare subito notevoli capacità politiche e una solida competenza amministrativa tanto che assunse la carica di capogruppo del PCI. Paglierini fu poi, nel 1991, uno dei più convinti sostenitori della mia elezione a segretario provincia le del Pds. Dopo l’esperienza del sindaco Benvenuti, uno dei nomi che circolò per ricoprire la carica da sindaco fu il suo. Poi a sinistra si puntò su Lamberti. Susini conclude: «Me lo ricorderò sempre come un uomo pacato e rigoroso, poco incline al la polemica e sempre disposto al dialogo. Davvero un gentiluomo di altri tempi». Oggi alle 15 nella Chiesa del Rosario si svolgeranno i funerali.