Licenziati altri cinque dipendenti Asa e altri due sospesi per dieci giorni
Livorno: avrebbero svolto attività per privati durante il servizio. Tutto è partito da una segnalazione giunta all’azienda
LIVORNO. Altri cinque dipendenti Asa sono stati licenziati dall’azienda per le presunte irregolarità nello svolgimento del servizio. In totale sono sette. Per altri due lavoratori è scattato solo un provvedimento di sospensione per dieci giorni. La società che si occupa del servizio idrico e del gas sul territorio ha comunicato il 10 marzo la sua decisione. «Nel caso dei sette provvedimenti di licenziamento, le infrazioni alla disciplina e alla diligenza del lavoro – si legge in una nota di Asa – sono state così gravi da non consentire la prosecuzione nemmeno provvisoria del rapporto lavorativo in essere e tali da ledere irrimediabilmente il rapporto fiduciario. Viceversa, i due provvedimenti di sospensione, sono pur sempre riconducibili a infrazioni alla disciplina e alla diligenze del lavoro ma di minore entità e tali da non pregiudicare il rapporto fiduciario».
Tutto è partito da alcune segnalazioni arrivate all’azienda. Parlavano di irregolarità nello svolgimento del servizio fognature. La società avrebbe quindi messo in campo detective che avrebbero pedinato per un periodo i dipendenti del servizio. Sarebbe emerso che c’era chi risultava al lavoro ma al lavoro non era e chi durante l’orario retribuito dall’azienda faceva attività per privati. Da qui sono scattate nove sospensioni. Due lavoratori hanno negato i fatti e sono stati subito licenziati. Gli altri sette hanno chiesto di essere ascoltati. Gli incontri si sono tenuti la scorsa settimana davanti ai sindacati. Solo per due di loro sono state riscontrate dall’azienda responsabilità minori.
Intanto l’Usb ha organizzato un presidio sotto il Comune, giovedì prossimo, per «chiedere chiarezza su Asa». Il sindacato ha iniziato questa battaglia da mesi. È «partendo dalle scelte che questo colosso del settore ha portato avanti in altri territori – si legge in una nota di Usb – che sorgono alcune preoccupazioni da parte dei lavoratori e della cittadinanza. La scorsa estate abbiamo assistito ad un primo taglio del personale nei settori operativi tra cui quelli legati agli interventi in reperibilità per le emergenze. Il blocco del turn over in altri settori con personale mai rimpiazzato hanno spinto a credere che, come in altri territori, si voglia andare verso esternalizzazioni di alcuni servizi consegnandoli a ditte in appalto e producendo in questo moto, come ormai è sotto gli occhi di tutti, un peggioramento del servizio e delle condizioni di lavoro». C’è poi, dice il sindacato, il tema bilancio e dei crediti inesegibili. «A ciò si aggiunge la decisione di elargire premi ad personam ad alcuni figure di vertice per centinaia di migliaia di euro. Se questa è la gestione del privato ci chiediamo allora se non avessero ragione sindacati e cittadini quando si opposero strenuamente alla privatizzazione del servizio pubblico».