Stalli sul lungomare di Livorno, i commercianti: «È ora di liberare tutti i parcheggi»
La maggioranza di chi ha un’attività tra Bellana e Baracchina dice stop allo stallo blu. «Equiparare la situazione fino ad Antignano, lasciando parte dei posti ai residenti»
LIVORNO. Un viaggio fra chi sul viale Italia ci lavora. Il 90% delle attività che insistono su questa strada che si affaccia sul mare, è rappresentato da locali che sul movimento dei livornesi e di chi viene da fuori ci fanno il business. Dal bar, alla tabaccheria, la gelateria o il ristorante. Una della poche eccezioni è rappresentata da Davide Pulina di Star Bike. Concessionaria e officina di bici di media ed alta gamma, dove si può trovare anche tutto l’abbigliamento tecnico per le due ruote. Si trova a largo Bellavista, quindi proprio all’inizio. «Personalmente penso che gli stalli blu siano una cosa positiva. Chi viene da me, che non è nè l’utente che va al mare e ci sta tutto il giorno e neppure il dipendente del cantiere, ha bisogno di rotazione del parcheggio. E qui, lo trova, mentre prima era molto più difficoltoso. In mezzora, lascia la bici, dice cosa c’è da fare con la calma che serve, paga un euro e se ne va contento. Sono qui dal 2014 e le differenze rispetto al libero parcheggio le ho vissute. Con lo stallo blu, le cose per la mia attività, sono miglioorate».
Paola Battini, la Berkel avviata e il salame posizionato, ha appena terminato di spalmare una saporita salsa su una schiacciatina da palati fini. È dietro al bancone appena entrati dal “Prosciuttaio”. «Sarebbe molto comodo avere possibilità di parcheggiare. Sia per quanto riguarda noi che qui dobbiamo venire per lavorare, costretti a pagare lo stallo blu a prezzo pieno, sia per quanto riguarda molti nostri clienti che a volte devono dannarsi l’anima per lasciare l’auto e venirsi a far preparare un panino. Strisce bianche tutta la vita, pensando che una ripartizione equa che guardi alle esigenze dei residenti e di tutti gli altri, sarebbe la soluzione ottimale. I posti vanno creati e non ridotti. Guardo a via Meyer, dove c’era il parcheggio Atl. Hanno allargato il marciapiede togliendo di fatto sei o sette posti auto. Non saranno tanti, ma con questa penuria, meglio sempre uno in più che uno in meno. Per non parlare del controviale, dove li hanno levati tutti. Vediamo cosa faranno. Auspico che sia usato il medesimo metro di quello che fu applicato da Barriera Margherita fino a Antignano. Speriamo bene».
Giacomo Cardosi, proprietario con il fratello Gianni del ristorante Porto di Mare, ha le idee chiare: «Gli stalli blu? Poteva andar bene se fossero stati istituiti sin dall’inizio dalla Bellana per arrivare fino a Antignano. Non avrei granché condiviso, ma avrebbe avuto un senso, dando il medesimo trattamento a tutti i cittadini e a tutte le piccole imprese. Invece, se uno viene al ristorante qui, arrivando in auto deve pagare. Se va a un ristorante che si trova dopo Barriera Margherita, parcheggia dove trova un posto comodo, senza pensare alla gabella. E la zona di turismo maggiore, specialmente il sabato e la domenica, è quella proprio più a sud della città. Tutti stalli bianchi è la cosa migliore. Magari cercando di non penalizzare il residente. Non è facile accontentare tutti. Noi reclamiamo perché non c’è mai posto per i clienti e brontoliamo quando i vigili passano e fanno le multe; dall’altra parte della barricata, ci sono gli abitanti che vorrebbero lo stallo blu e il posto con la lettera. Non è semplice, lo capisco. Quello che però è chiaro, è che così non va bene».
Giampaolo Ghilarducci, titolare del bar Giampa’s sulla curva di fronte all’ingresso di Acquaviva, è tagliente. «Forse tanti non lo ricordano. Con Michele Gasparri, della yogurteria qua vicino, nel 2017 quando l’amministrazione passata optò per una decisione che ritengo scellerata, istituimmo il comitato di S. Jacopo, facemmo addirittura un ricorso al Tar spendendo soldi. Nulla da fare. Arrivarono gli stalli blu, facendo danni immani alle attività nel periodo in cui si lavora. Per me, stalli bianchi va benissimo. Magari in estate, far pagare nel fine settimana. Ma gli altri giorni, no. Ci serve ossigeno, molti che prima venivano non si fermano più. il caffè diventa troppo caro. Come dare loro torto?».
Chiude Yann Inghilesi, della Baracchina Bianca. «Su di noi non saprei dire se lo stallo blu abbia avuto un impatto negativo; come gestione abbiamo trovato questa situazione. È evidente che se non si paga può essere che le attività ne godano. Ma non ho elementi valutativi sufficienti. La nostra zona non ha neppure la stessa densità abitativa che c’è sul viale Italia venendo dal cantiere. Siamo meno congestionati rispetto a quel tratto».