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L'allarme della preside del Cecioni: «Il liceo non ha spazi, così costretti a rifiutare 150 domande»

di Claudia Guarino
L'allarme della preside del Cecioni: «Il liceo non ha spazi, così costretti a rifiutare 150 domande»

La dirigente: «Il Polo della Gherardesca è essenziale». Al momento può contare sugli immobili di via Galilei, su una parte dell’edificio del Buontalenti e sulla succursale di via Zola

08 febbraio 2023
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LIVORNO. Dopo un anno – il 2022 – in cui ha lasciato il passo all’Iti, ora il Cecioni torna a confermarsi prima forza della città in quanto a iscrizioni alla classe prima. L’hanno scelto in 467. Peccato che, come spiega la preside reggente Manuela Mariani, gli spazi non sono sufficienti ad accogliere tutte le domande arrivate sul portale online del Miur.

Più iscritti che diplomati

«Gli studenti delle quinte che escono sono meno dei ragazzi che entrano – dice la dirigente scolastica –. Siamo a 308 contro 467 e il Cecioni ha fame di spazi». Perché, se le cose dovessero rimanere così, «150 studenti (già preiscritti alla prima, ndr) resterebbero fuori. Questo sarebbe un grosso disservizio e vorremmo evitarlo tuttavia dobbiamo garantire un’adeguata offerta formativa e la sicurezza di studenti e personale scolastico».

Prospettive di spazi

Il Cecioni al momento può contare sugli immobili di via Galilei, su una parte dell’edificio del Buontalenti e sulla succursale di via Zola. Ma non basta. In realtà un’area in più da destinare al Cecioni sarebbe anche già stata individuata: il Polo della Gherardesca. «Ci avevano dette che quelle aule sarebbero state disponibili dopo Natale – racconta Mariani –. Ora ci dicono a primavera. Non so se ci sono problemi di natura burocratica o dove sia l’intoppo e, non avendo certezze in questo senso, mi piacerebbe avere chiarimenti. Anche perché altrimenti, a malincuore, sarò costretta a tagliare dei posti». Questi “tagli” sulle domande d’iscrizione avverrebbero sulla base di una serie di criteri già deliberati dal consiglio d’istituto. Influirebbe, per esempio, l’orientamento espresso, per un determinato studente, dalla scuola media di provenienza. «Ma speriamo che non sia necessario e che finisca l’incertezza che c’è intorno alla Gherardesca».

Lato Iti

Anche l’Iti, d’altra parte, ha parecchi iscritti, ma per adesso non c’è la necessità di rifiutare iscrizioni. «Confidavamo sulla palazzina in via Filzi che ci era stata promessa all’inizio dell’anno – spiega Mariani, che è dirigente scolastico anche dell’Iti Galileo Galilei –. Ci avevano detto, cioè, che sarebbe stata ristrutturata ma non sappiamo a che punto è il percorso. Con questo progetto, peraltro, potremmo anche uscire dalla palazzina dell’Orlando. Ad ogni modo gli spazi attualmente disponibili nelle attuali sedi dell’Iti sono sufficienti a soddisfare le iscrizioni che abbiamo ricevuto». L’auspicio della dirigente resta quello di avere il prima possibile a disposizioni le nuove aree previste per Cecioni e Iti. O quanto meno notizie chiare sulla quali poter basare una programmazione.l

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