Benzinai in sciopero per due giorni. Ecco i gestori che rimarranno aperti a Livorno
Princi (Faib): «Non siamo speculatori, i prezzi non li decidiamo noi»
LIVORNO. Confermato lo sciopero: dalle 19 di questa sera fino alla stessa ora di giovedì, le pompe per il rifornimento di carburante saranno chiuse. Si tratta di un’agitazione decisa dalle sigle sindacali Faib, Fegica e Figisc come forma di protesta nei confronti del decreto Trasparenza, definito «non soddisfacente» da parte delle associazioni di categoria. Tutto questo, mentre sul fronte dei prezzi, secondo la rilevazione del quotidiano energetico Staffetta Quotidiana, Eni ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio, così come Q8, mentre Ip di uno.
Il numero esatto degli aderenti all’iniziativa lo si potrà conoscere solo quando l’agitazione sarà partita perché alcuni sono ancora sul fronte degli indecisi. Ma le stime suggeriscono che dei circa 50 impianti presenti all’interno del comune di Livorno, l’80% resterà serrato, mentre gli impianti self automatizzati, direttamente gestiti dalle compagnie, assicureranno il servizio.
Il Tirreno ha provato a contattare i vari distributori presenti sul territorio comunale, ma non è stato possibile parlare con tutti. Pertanto, l’elenco dei distributori che continueranno ad erogare carburante potrebbe non essere completo. Si tratta del distributore Aci di Antignano, i due Q8 sulla variante Aurelia, e i Tamoil di via Firenze, Viale Petrarca e via dell’Artigianato. Aggiungiamo anche quello Aci di Vicarello. Sempre Staffetta Quotidiana ha elaborato le medie dei prezzi praticati comunicati all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico dai 15 mila gestori. Negli impianti self, la benzina è a 1,842 euro/litro (compagnie 1,844, pompe bianche 1, 839); il diesel a 1,888 euro/litro (compagnie 1,891, pompe bianche 1, 882). Per quanto riguarda gli impianti serviti, la benzina a 1,980 euro/litro (compagnie 2,021, pompe bianche 1, 898), il diesel 2,026 euro/litro (compagnie 2,068, pompe bianche 1,940), il Gpl 0,782 euro/litro (compagnie 0,793, pompe bianche 0,769) e il metano 2,144 euro/kg (compagnie 2,162, pompe bianche 2,130). Marco Princi, presidente regionale di Faib Confesercenti Toscana, il sindacato più rappresentativo della categoria ha dichiarato: «Non vogliamo più passare per speculatori, perché i prezzi alla pompa non li decidiamo noi e siamo dalla parte dei consumatori. È stato fatto un passo indietro rispetto agli impegni presi precedentemente in sede di confronto con il governo e che avevano spinto Faib a mantenere congelata ogni decisione in merito allo sciopero. Siamo delusi dalle ultime dichiarazioni del presidente del consiglio perché questo decreto non è di utilità per l’utente non incidendo sul prezzo finale alla pompa, non toccando né la tassazione Iva e accisa e neanche il doppio mercato rete-extra rete che si è creato dopo le liberalizzazioni. Non tocca neppure i problemi di questo settore come l’illegalità contrattuale e il contrabbando. E il prezzo medio porterà prezzi più alti. Questo decreto sarà insomma un ulteriore balzello burocratico per una categoria già vessata, che ricordo essendo gestori riforniti in esclusiva dalla compagnia proprietaria dell’impianto è a margine fisso. Giova ricordare che su un rifornimento di 20 euro, 11,72 euro pari al 59% vanno allo Stato, 7,9 pari al 39% vanno alle compagnie petrolifere ed infine 0,38 lordi pari al 2%, al gestore».