Palumbo avvia 30 licenziamenti nell’indotto della raffineria
Per gli addetti allo stoccaggio lubrificanti
LIVORNO. Dal primo febbraio potrebbero ritrovarsi senza lavoro. Oppure con lo stesso impiego ma a condizioni contrattuali peggiori di quelle attuali. Sono i trenta dipendenti della Iss Palumbo, azienda livornese che all’interno della raffineria Eni si occupa di stoccaggio logistica e movimentazione dei lubrificanti, che ha appena aperto la procedura di licenziamento collettivo.
I licenziamenti
La procedura è stata notificata ai sindacati il 15 novembre e il licenziamento diventerà effettivo a partire dal 1 febbraio del 2023. Il 31 gennaio scadrà infatti il contratto di appalto tra la società leader nel campo delle spedizioni internazionali e nella logistica integrata ed Eni, e cosa succederà dopo non è chiaro. «Ci dovrebbe essere una gara aperta di cui non sappiamo ancora nulla – spiega a Il Tirreno Flaviano Bardocci, segretario generale della Filcams-Cgil provincia di Livorno – né chi saranno i partecipanti, se ci sarà una clausola sociale, se è garantita l’occupazione. Nel frattempo Iss Palumbo apre una procedura di licenziamento collettivo per arrivare al 31 gennaio senza ogni obbligo. È inaccettabile poiché si tratta di un vero e proprio licenziamento preventivo». Il sindacato ha chiesto un incontro all’azienda, che dovrebbe tenersi tra il 5 e il 7 dicembre. Attraverso la categoria dei chimici chiederanno un confronto anche ad Eni.
L’incontro in Comune
Nel frattempo ieri i lavoratori, accompagnati dalla Filcams, hanno incontrato il Comune «affinché faccia da tramite» con la multinazionale. All’incontro era presente l’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini. «Esprimiamo incomprensione – dice l’amministratore – per la decisione dell’azienda di ricorrere alla procedura di licenziamento collettivo all’interno di un quadro non ancora definito. In una situazione di incertezza come quella che si sta delineando ricorrere ai licenziamenti collettivi determina anche un indebolimento dei diritti dei lavoratori. Solidarietà da parte nostra nei confronti dei lavoratori ai quali assicuriamo che prenderemo contatti con Eni per cercare di capire le prospettive del settore indotto dello stabilimento».
L’azienda
L’assessore già nel corso della mattinata ha preso contatti con Eni alla quale sarà inviata una lettera con la quale il Comune di Livorno chiederà, in caso si vada verso un nuovo appalto, l’inserimento delle clausole di salvaguardia dei livelli occupazionali e delle professionalità di lavoratori e lavoratrici che da molti anni gestiscono i servizi. «Lo scorso anno – si legge in una nota dell’amministrazione – si era determinata una situazione analoga risoltasi poi positivamente grazie anche all’intervento dell’amministrazione comunale».
Il precedente
I lavoratori della Iss Palumbo ci erano già passati nel 2015, quando vennero licenziati dall’allora società che gestiva il servizio. «Vennero riassunti ex novo – ricorda il sindacalista – perdendo però parte della retribuzione». Poi lo scorso anno, a dicembre, quando la società annunciò il licenziamento di tutti i dipendenti in vista dello scadere dell’appalto, previsto in un primo momento lo scorso gennaio, quello del 2022. Venne riunito anche un tavolo di crisi regionale. Poi arrivò la proroga di un anno dell’appalto. L’anno è passato e la società ha riaperto la procedura di licenziamento. I timori del sindacato adesso sono due. Uno: il più grave, che i lavoratori perdano il lavoro, che la futura azienda vincitrice dell’appalto non li reintegri. Due: che vengano riassunti ma a condizioni contrattuali sfavorevoli.
L’appello
«All’azienda chiediamo pertanto – continua Flaviano Bardocci – di fare marcia indietro e di ritirare subito la procedura di licenziamento, in attesa di arrivare al 31 gennaio per capire con certezza quale sarà il futuro dell’appalto». E ad Eni chiedono invece «di far chiarezza proprio sul futuro dell’appalto in questione: a quanto si apprende verrà infatti bandita una nuova gara, ma i dettagli di essa ancora non si conoscono. Ad Eni chiediamo garanzie concrete anche in tema di tutela dei livelli occupazionali e retributivi: tutti i 30 lavoratori alle dipendenze della Iss Palumbo dovranno infatti essere riassorbiti dall’azienda che vincerà la gara e mantenere lo stesso stipendio». La Filcams Cgil, si legge in una nota del sindacato, «vigilerà sulla questione e come sempre sarà al fianco dei lavoratori, pronta a mettere in campo tutte le azioni necessarie per tutelare i loro diritti e la loro professionalità».