Il Tirreno

Livorno

Sparano in via de Larderel

di Stefano Taglione
Sparano in via de Larderel

Detenuto tenta la fuga a piedi dopo un’udienza dal giudice di pace La polizia penitenziaria esplode un colpo di pistola in aria e lo ferma

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LIVORNO. Ha tentato la fuga verso la libertà dopo un’udienza dal giudice di pace. E la polizia penitenziaria, per fermarlo, ha esploso un colpo di pistola in aria in via de Larderel, in pieno centro. Sono stati momenti di paura quelli vissuti attorno alle 14.15 di ieri fuori dal tribunale civile, quasi all’altezza della farmacia Centrale Scalabrella. Un detenuto tunisino, scortato dal carcere di Bologna fino a Livorno per presenziare a palazzo di giustizia, è stato fermato in meno di cento metri dagli agenti carcerari emiliani e portato alle Sughere dove verrà indagato per il reato di tentata evasione.

LA RICOSTRUZIONE

Gli agenti, ieri mattina, erano partiti con il furgone blindato da Bologna per accompagnarlo a Livorno, dove da mesi era prevista l’udienza alla quale l’uomo era chiamato a comparire davanti al giudice. Un viaggio da tempo programmato che come tanti altri non aveva registrato alcun problema, dall’Emilia alla Toscana passando per l’autostrada A1, da Firenze, e poi lungo la Fi-Pi-Li. Il detenuto aveva già ultimato di presenziare all’udienza ed era già ammanettato sul furgone, quando ai poliziotti ha chiesto di tornare dentro il tribunale per andare in bagno. Il personale in servizio al carcere “Dozza”, quindi, rispettando il suo volere e il bisogno fisiologico impellente lo ha scortato nuovamente all’interno del tribunale civile, dall’ingresso del giudice di pace, lasciandolo dentro la toilette. Poi, riaccompagnandolo fuori verso il blindato, il detenuto ha strattonato uno dei poliziotti riuscendo a liberarsi e, sempre ammanettato, è scappato in direzione della farmacia Scalabrella. Un tentativo di fuga inutile, il suo, visto che in quelle condizioni avrebbe potuto andare poco lontano. A questo punto, come del resto prevedono i protocolli operativi delle forze dell’ordine, uno degli agenti bolognesi ha sparato un colpo di pistola per aria come avvertimento e il recluso, impaurito, si è subito fermato ed è stato catturato e riportato immediatamente sul furgone. Il bossolo e l’ogiva sono stati poi recuperati successivamente.

LA PAURA

Il colpo di pistola hadestato molto spavento nel quartiere, anche se a quell’ora – erano all’incirca le 14.15 – diversi fra negozi e uffici erano chiusi per la pausa pranzo. Molti automobilisti di passaggio, tuttavia, hanno assistito alla scena. Vedendo il detenuto fuggire e soprattutto sentendo il forte colpo d’arma da fuoco esploso in mezzo alla strada, dal marciapiede lato tribunale. Il detenuto non ha opposto resistenza e udendo il colpo di pistola si è subito fermato, per fortuna senza aggredire i poliziotti. Sul posto, in supporto alla polizia penitenziaria, in meno di dieci minuti sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Livorno, guidati dal maggiore Ugo Chiosi, mentre gli agenti bolognesi sono sempre rimasti insieme ai colleghi labronici, che hanno sempre offerto loro supporto logistico. Anche le guardie giurate del tribunale civile, uditi gli spari, hanno offerto la loro collaborazione alle forze dell’ordine, che per fortuna non si è resa necessaria. Oltre a vigilanti, agenti carcerari e carabinieri, sul posto è intervenuto anche un equipaggio della digos. Al termine degli accertamenti il detenuto, recluso nel carcere di Bologna, è stato accompagnato alle Sughere.


 

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