Livelli alti di polveri a Livorno: colpa di navi e fumo. Scatta la protesta
Lo studio Arpat e i rilevamenti sulla qualità dell’aria nel sito della Fortezza Vecchia. Le dannose particelle invisibili di polvere e smog possono penetrare nei polmoni
Livorno L’inquinamento da fumo da navi preoccupa. E il Comitato Coordinamento Porto Pulito, dopo l’incontro del 14 luglio con le assessore all’ambiente e al porto, la Capitaneria, l’Autorità di Sistema Portuale e il sindaco, quattro giorni più tardi ha inviato ai suoi interlocutori, ulteriore documentazione fotografica. Insomma, molti sono stanchi e c’è chi ha lasciato il tavolo con ancora molti punti interrogativi su come combattere efficacemente la pessima qualità dell’aria. Chi abita in prossimità degli attracchi, rinviene polvere nera alle finestre e teme che ciò che non si posa sugli infissi, si depositi nelle vie respiratorie. Come tesi a sostegno, i dati sul porto di Civitavecchia che in classifica precede quello di Livorno. Chi risiede entro 500 metri dal porto, ha il 31% di possibilità in più di contrarre tumori ai polmoni ed il 51% di accusare malattie neurologiche. L’elenco delle richieste, da parte del Comitato, semplicemente in quattro punti: rilevazioni immediate degli agenti inquinanti da parte di Arpat, informazioni in tempo reale delle verifiche da parte della Capitaneria, invito alla Autorità di Sistema all’incentivazione economica per gli armatori del le banchine elettrificate, coinvolgimento dei cittadini alle prossime riunioni. In grande parte, l’assessora all’ambiente Cepparello, risponde qui sotto. Intanto, va detto però, che le istituzioni non sono state ferme.
Lo studio Aer nostrum Rilevamenti, grafici, analisi molto articolate, che analizzano molti dati che poi serviranno nel prossimo futuro a trovare la soluzione ad un problema serio ambientale e di salute pubblica. Si chiama “Aer nostrum, non ancora terminato e che riguarda anche altri inquinanti .
I rilievi Arpat Arpat, ha già una raccolta di informazioni parzialmente pubblicate sul proprio sito, proponendo anche grafici che aiutino nella lettura con tanto di valori giornalieri minimi e massimi. A fine studio, i dati sarannotuttavia ancora più completi.
Calata Bengasi risulta “più pulita” del sito di Fortezza Vecchia, dove si evidenziano fonti diverse di particolato, detto PM. Che non è solo un contaminante o inquinante. Ma una gamma di particelle di polvere, sporco e liquidi che rimangono sospese nell'aria. Alcune di queste sono abbastanza grandi da poter essere viste, come fumo, smog o fuliggine, ma quelle più dannose sono le particelle più piccole e invisibili. Queste infatti possono penetrare nei polmoni e anche nel flusso sanguigno. Va da sé che più l'aria è sana, e minore sarà la presenza di PM.
Guardando i grafici, si nota che in particolare il PM10, ma in parte anche il PM2,5, hanno valori medi più elevati oltre che verso le direzioni di attracco delle navi, anche verso le aree portuali interne. Soprattutto in presenza di venti abbastanza forti che favoriscono il risollevamento delle polveri.
I rilievi poi, interessano la partenza, l’arrivo o la manovra delle navi, con picchi in corrispondenza del loro passaggio.
Sul PM10 è stata svolta anche l’indagine che interessa i metalli e su alcuni campioni sono stati ricercati anche gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici). Va detto che dati giornalieri di PM10 registrati in Fortezza Vecchia sono stati superiori a quelli della rete regionale.
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