Morto nel fosso a 25 anni, il sindacato Sulpl: "Questa disgrazia non sia un capro espiatorio per odiare la polizia"
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Gli agenti della polizia municipale in piazza della Repubblica durante la manifestazione in nome di Fares ShgaterLivorno, massima solidarietà agli agenti: "Con sacrifici personali e a volte anche pochi strumenti a disposizione, garantiscono il quieto vivere"
28 aprile 2021
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LIVORNO. "Massima solidarietà ai colleghi della polizia di Stato di Livorno". Il sindacato unitario lavoratori delle polizie locali esprime la massima solidarietà ai colleghi della questura e delle altre forze di polizia "oggetto di una campagna di strumentalizzazione di fatti di cronaca e volta alla delegittimazione dei ruoli istituzionali delle forze di polizia".
Il Sulpl labronico interviene dopo la tragedia di sabato 24 aprile, in cui un venticinquenne tunisino (Fares Shgater) è morto annegato sotto il voltone di piazza della Repubblica dopo essere fuggito dalle volanti della polizia, che lo avevano incrociato in via della Pina d'Oro in bici e lui, alla loro vista, è scappato.
"Un fatto che dispiace - riassumono i sindacalisti - ma ingiustificato appare invece l’eventuale atteggiamento di cercare di trasformare tale disgrazia in un capo espiatorio per seminare e coltivare il dubbio e l’odio contro gli uomini e donne in divisa di ogni istituzione preposta, quali tutori dell’ordine, e che ogni giorno, con sacrifici personali e a volte anche pochi strumenti a disposizione, si prodigano affinché sia garantito il nostro quieto vivere. Pertanto, proprio per evitare che vi possano essere ulteriori e possibili futuri tentativi di strumentalizzazione di eventi che, proprio perché tragici, questi non devono essere più oggetto di possibili speculazioni o delegittimazione a discapito delle forze di polizia".
La giustizia e i processi si fanno nelle aule di tribunale - prosegue il Sulpl - e non "attraverso tentativi di trasformazione di una tragica vicenda in un processo mediatico o da piazza. Tali eventuali vili tentativi di trasformazione di disgrazie in processi mediatici, non fanno altro che rafforzare il nostro convincimento, che sia sempre più necessario e auspicabile che tutte le forze e corpi di polizia, sia a ordinamento statale che locale, siano dotate di ogni possibile legittimo strumento e tecnologia atta a garantire un sempre maggiore esercizio ed assicurazione del rispetto delle regole e delle leggi nonché ad assicurare sempre di più la vera verità dei fatti e delle quali una qualsiasi democratica civiltà non può fare a meno. Non da meno la nostra".