Il Tirreno

Livorno

Porto, dimezzata l’interdizione a Corsini: scende da 12 a 8 mesi lo stop a Provinciali

Mauro Zucchelli
Porto, dimezzata l’interdizione a Corsini: scende da 12 a 8 mesi lo stop a Provinciali

Livorno: a fine agosto tornerà in sella il presidente, in autunno il numero due: si rischia una lunga fase a bagnomaria

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LIVORNO. Restano in campo ma sono stati sforbiciati di alcuni mesi i provvedimenti di interdizione che hanno decapitato tanto l’Authority che un gruppo di aziende di primissimo piano nel porto di Livorno. A distanza di 35 giorni dall’udienza, il Riesame ha deciso di dimezzare la durata della sospensione dell’ingegner Stefano Corsini, numero uno di Palazzo Rosciano, sede dell’istituzione portuale: sei mesi anziché i dodici decisi dal gip Marco Sacquegna su richiesta del procuratore capo Ettore Squillace Greco nell’inchiesta choc sull’utilizzo dei quattro ettari in radice di Darsena Toscana, alle spalle degli accosti 14/E, 14/F e 14/G.

Scendono invece da dodici a otto i mesi di interdizione per il segretario generale Massimo Provinciali così come quelle riguardanti imprenditori come Massimiliano Ercoli , ex amministratore di Seatrag, e i cugini e omonimi Corrado Neri, l’uno del ’62 e l’altro del ’75, al timone di aziende come Sintermar e Sdt (nella prima la famiglia Neri e fifty-fifty con la finanziaria Coifi controllata da un gigante come Grimaldi, la seconda è nata dall’alleanza fra Sintermar e la Tdt, il terminal contenitori adiacente). Il manager di Grimaldi Iter, luogo e tempi distinti per l’udienza del Riesame riguardante il manager Costantino Baldissara, figura di riferimento nella geografia di una compagnia complessa come Grimaldi: l’istanza l’ha presentata a Napoli ma anche per lui è arrivata comunque la stessa riduzione del periodo di sospensione (da dodici a otto mesi).

In concreto, si tratta di una fase cautelare: ancora l’inchiesta non è arrivata a eventuali rinvii a giudizio, anzi neanche alle richieste a tal fine. Sulla base della decisione del Riesame, a fine agosto Corsini potrà tornare a sedersi in plancia di comando all’Authority, due mesi più tardi – cioè in ottobre – tutti gli altri potranno riprendere i loro incarichi. Ma questo significa che l’ammiraglio Pietro Verna , nominato commissario dal ministro Danilo Toninelli per rimpiazzare i vertici sospesi, ha di fronte a sé una scadenza abbastanza vicina, per non dire quasi imminente visto che c’è da mettere nel conto la solita paralisi agostana.

Proprio mentre arriva la necessità di svoltare su bacini, microtunnel, escavo e soprattutto maxi-Darsena. Il commissario ha mostrato capacità di ascolto e di dialogo, riuscendo a portare a compimento ad esempio la soluzione di una patata bollente come la questione dei pescasportivi. Al tempo stesso, ha di fronte a sé un orizzonte così limitato che rischia di rendere difficile anche la miglior buona intenzione. Intanto, però, Corsini porta a casa sia la riduzione del periodo di interdizione che una differenziazione simbolica (sei mesi anziché otto) rispetto agli altri colpiti dalla sospensione.

E questo non può che indebolire le tentazioni di chiunque voglia andare in pressing per chiederne la testa: a cominciare dagli esponenti del governo giallo-verde che, dopo l’infornata di nomine del precedente ministro Graziano Delrio con l’anno zero della “riforma della riforma”, hanno dovuto inventarsi la sedicesima Authority (Messina) per poter fare la prima nomina al timone di un porto (l’ingegner Mario Paolo Mega). A tal riguardo vale la pena di rileggersi l’intervista del Tirreno al viceministro Edoardo Rixi, il vero plenipotenziario di Matteo Salvini sul fronte dei porti: fin da marzo ipotizzava una fase di decantazione con un commissario-ammiraglio “di garanzia”, per poi arrivare dopo le elezioni a individuare «un presidente».

Ma come? L’interdizione di Corsini dura 12 mesi e il Riesame potrebbe accorciarla, com’è poi accaduto. Risposta del viceministro: Corsini potrebbe trovare interesse per altre prospettive professionali. Ma non è detto. Intanto perché Corsini potrebbe rivolgersi alla Cassazione per far “riesaminare il Riesame”. Bisognerebbe ricordarsi che prima di sbarcare a Livorno aveva postato su Facebook messaggi combattivi, tutt’altro che in linea con il cliché del bigio burocrate mezzemaniche. Situazione cambiata Il Riesame dice che si deve tener conto del fatto che Corsini e Provinciali sono incensurati e che la “fotografia” della situazione ora mostra un assetto ben diverso. A cominciare dal fatto che: 1) sono state cancellate le ordinanze di undici anni fa; 2) i tre accosti al centro della vicenda sono tornati ad avere destinazione pubblica; 3) la Sdt ha presentato istanza di concessione che ha attivato la procedura specifica; 4) la Procura ha messo nero su bianco l'avviso di conclusione delle indagini.

Al tempo stesso, il giudice segnala che, in una intercettazione, Provinciali mostra la consapevolezza che il ripetersi delle occupazioni temporanee «è la vera distorsione dell’occupazione temporanea» e che negli uffici dell’Authority potrebbero esser custoditi altri atti che potrebbero risultare interessanti agli occhi degli investigatori . Mettendo sui due piatti della bilancia i vari aspetti ecco come risultante questa “interdizione a metà”, che suona un po’ come conferma e un po’ come ripensamento.

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