Livorno

Schianto contro il camion dei parà Muore la madre, gravissima la figlia 

di Pietro Barghigiani
Schianto contro il camion dei parà Muore la madre, gravissima la figlia 

La 56enne è deceduta sul colpo: era di origini livornesi e stava venendo a far visita ad alcuni parenti La giovane è stata ricoverata in rianimazione. Fatale un sorpasso poco prima del violento impatto

14 aprile 2017
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LIVORNO. Lei, la mamma, è morta sul colpo. L’altra, la figlia, è ricoverata in rianimazione. A Cisanello sperano di salvarla nonostante le numerose fratture e i traumi interni provocati in uno di quei frontali che solo a vedere cosa è rimasto dell’auto vengono i brividi.
A meno di 24 ore dall’incidente mortale in cui mercoledì sera ha perso la vita, investita da una macchina, una trans brasiliana, lo stesso tratto di Aurelia fra Livorno e Pisa diventa la quinta dell’ennesimo tragico schianto. Auto contro camion e per Tiziana Biancani, 56 anni, nata a Livorno dove stava andando da alcuni parenti e residente a Gagno (Pisa), non c’è stato niente da fare. In rianimazione la figlia, Valentina Del Corso, 27 anni, studentessa di ingegneria edile a Pisa.
Lo schianto è avvenuto poco dopo le 16 su un rettilineo qualche centinaio di metri dopo la stazione di servizio Eni: sul lato mare è costeggiato da alberi e verso l’interno offre, senza protezioni, un ampio e lungo fossato.
L’impatto è stato micidiale nella potenza dello scontro. Il camion militare dei parà, in servizio alla Gamerra, proveniente da Livorno, stando a quando ricostruito dalla polizia municipale pisana, si è visto arrivare la Toyota Yaris guidata da Tiziana Biancani, nella propria corsia di marcia. Il caporal maggior dei baschi amaranto al volante ha provato a evitare l’utilitaria, ma la sua manovra è servita solo a scansare la macchina in modo frontale. L’urto è stato inevitabile viste le ridotte dimensioni della carreggiata. La Yaris ha centrato lo spigolo anteriore e la ruota sinistra del mezzo pesante che nello scontro si è ribaltato nel fossato.
La Toyota si è disintegrata. Il vano motore è rientrato nell’abitacolo trasformato in una scatola di rottami che si faceva fatica a decifrare. La conducente non ha avuto speranze. Se il punto di collisione fosse stato ancora più centrale e spostato verso il lato passeggero la cronaca racconterebbe di una duplice tragedia. Valentina ha riportato ferite gravissime. Ritrovarsi schiacciata all’interno dell’auto senza opporre alcuna difesa, considerate le proporzioni tra i due veicoli.
Ci sono, comunque, testimoni dell’incidente. Sono i conducenti delle auto superate dalla Yaris prima dell’impatto. Almeno due in un tentativo di lasciarsi alle spalle le vetture concluso con l’arrivo del camion che ha innescato la carambola. La Yaris è rimasta in strada. Sventrata nella parte del motore e rivolta verso Pisa. Gli airbag esplosi con Tiziana Biancani esanime, prigioniera delle lamiere. Dalla centrale operativa del 118 sono state inviate le ambulanze. Dalla Svs livornese alla Pubblica Assistenza di Collesalvetti.
Incolumi i passeggeri e il guidatore del camion militare, rincuorato dal maggiore Scanu arrivato con altri commilitoni appena saputo dell’incidente che ha interrotto il traffico da e per Pisa per almeno tre ore.
«Stava andando a Livorno a trovare i parenti: Tiziana è nata lì, era una donna meravigliosa». Alla parrocchia pisana di San Pio X a Gagno, Tiziana Biancani la conoscevano tutti. Cinquantasei anni, impiegata, nata a Livorno, ma da una vita residente in via San Jacopo, per lei questa chiesa di mattoni rossi era un rifugio. Per questo amici e parrocchiani hanno deciso di venire a pregare. Non solo per lei, ma anche per la figlia. Valentina Del Corso, 27 anni, studi da ingegnere all’università, lotta in rianimazione. Anche lei è stata estratta dalle lamiere accartocciate nell’impatto con il camion dei parà.
Viaggiava sul sedile del passeggero, e con lei c’era il suo cane. Un bell’animale marrone e bianco.
«La vedo passare ogni giorno di qui — dice Roberto Agostini, titolare del bar omonimo — una brava ragazza, è fidanzata con un giovane, anche lui ingegnere». Adesso Valentina lotta per la vita, le sue condizioni sono gravi.
«È stato uno choc per tutti — dice una donna in chiesa — stiamo provando a farci forza. Tiziana era una donna generosa». «Accudiva i suoceri anziani e malati», dice don Danilo Battaglini. Ma il vero choc ieri è toccato a Riccardo Del Corso, il marito della donna. «Credo lavori per una famosa azienda dolciaria, chissà che dolore», continua un conoscente al bancone di Agostini. Glielo hanno comunicato i vigili urbani, sono arrivati a casa. Aveva sentito di un incidente sull’Aurelia, ma non si era insospettito.

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