Livorno

Via l'amianto dalla Chiccaia: Casalp ne ammette la presenza e manda una ditta

di Giulio Corsi
Le operazioni di rimozione dell'amianto nel blocco della Chiccaia, decise da Casalp dopo la denuncia del Tirreno del 31 agosto 2016 (Pentafoto)
Le operazioni di rimozione dell'amianto nel blocco della Chiccaia, decise da Casalp dopo la denuncia del Tirreno del 31 agosto 2016 (Pentafoto)

Livorno, per la presidente di Casalp Soriani era tutto sotto controllo, ma dopo la denuncia del Tirreno sono iniziati i lavori di rimozione 

03 settembre 2016
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LIVORNO. Dopo l'articolo del Tirreno di martedì 31 agosto, in cui si raccontava della presenza di grandi quantità di amianto in frantumi nei sottotetti della Chiccaia, nella mattina di sabato 3 settembre Casalp ha finalmente inviato una ditta specializzata nel blocco di Shangai per la rimozione del materiale pericoloso.

Alle 8.30 due camion della Mannucci Edilizia - ditta tra le poche livornesi iscritta all'albo per la rimozione dell'amianto, come ha spiegato il titolare intervenuto sul posto insieme agli operai - sono stati posteggiati davanti al civico 66 e tre operai in tuta bianca hanno iniziato a lavorare all'interno della mansarda.

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Alcuni tubi di amianto rotti sono stati individuati e prelevati, poi caricati nell'apposito big bag sul camion per essere portati a smaltimento.

"Abbiamo inserito il materiale nei sacchi di propilene come previsto dalle normative e poi all'interno del big bag che era sul camion", ha spiegato il titolare della ditta ai vigili del fuoco e ai tecnici dell'Asl allertati da alcuni residenti che avevano mostrato perplessità sulle modalità di rimozione del materiale.

"Precedentemente - ha aggiunto - avevamo provveduto al fissaggio e alla messa in sicurezza del sottotetto con liquido incapsulante".

Ma i residenti hanno comunque protestato per come è avvenuto il lavoro: "Hanno affisso due cartelli con su scritto "assolutamente vietato avvicinarsi", ma allo stesso tempo non hanno evacuato il palazzo, avvertito che ci abita, transennato l'area, e ognuno poteva entrare o uscire senza problemi".

"Posso portare mio figlio in casa a mangiare oppure no?", chiedeva Michel Litta, residente dell'ultimo piano. "Se leggo il cartello la risposta è no, ma allora dove vado? E per quanto?".

La domanda dei residenti è semplice: "Perché a villa Corridi hanno chiuso il parco e faranno la bonifica a scuola chiusa e qui non è stata presa alcuna precauzione?".

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L'intervento della ditta proseguirà nelle prossime ore con la rimozione di altro amianto che non è stato prelevato in mattinata.

Va segnalato che il 14 aprile il presidente di Casalp Vanessa Soriani, parlando col Tirreno che già allora stava lavorando sul caso, aveva risposto che la situazione era sotto controllo e che non c'era alcun rischio amianto nei sottotetti, nonostante tra dicembre 2015 e gennaio 2016 l'allora direttore generale di Casalp Paolo Vicini avesse disposto l'immediata rimozione di tutto l'amianto dai sottotetti, sottolineandone la pericolosità.

Vicini però era alla fine della sua breve parentesi in Casalp (l'11 febbraio rassegnò le dimissioni), la sua disposizione non fu mai seguita a fatti e il problema fu accantonato. Al punto che la Soriani il 14 aprile disse che era tutto sotto controllo e l'amianto non c'era. Fino a ieri quando Casalp ha dovuto ammetterne la presenza e ha iniziato le operazioni di rimozione.

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