Crac piscine a Collesalvetti, «spariti 3,5 milioni di euro»
Livorno, l’accusa nei confronti dei vertici della Sesport è quella di bancarotta fraudolenta: chiesto il processo per tre ex componenti del Cda
LIVORNO. Oltre tre milioni e mezzo di euro fatti sparire e tre richieste di rinvio a giudizio. È questo l’ultimo capitolo penale, ancora aperto, della maxi inchiesta dei carabinieri sul crac della Cittadella dello Sport di Collesalvetti, un affare ormai naufragato che ora, però, rischia di trascinare a fondo anche il Comune che la settimana scorsa si è visto presentare il conto: quattro milioni chiesti dalle banche che avevano garantito nel 2004 la fidejussione in favore della Sesport, società titolare del progetto poi fallita nel gennaio 2011, grazie all’avallo dell’amministrazione. Proprio i vertici, o meglio ciò che è rimasto del consiglio di amministrazione della spa, compariranno in tribunale il prossimo 4 maggio per l’udienza preliminare.
I pubblici ministeri Massimo Mannucci e Giuseppe Rizzo hanno infatti chiesto il processo nei confronti di Marco Poles, 62 anni, amministratore di fatto della Sesport, Luca Bernini, 50, presidente della società, e Marcello Galligani, 64, consigliere della Sesport tra il 17 marzo del 2006 e il 18 ottobre dell’anno successivo.
In principio, tra le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura, c’erano anche altri due nomi, quello di Lorenzo Riddi, “padre” della Uisp Toscana (scomparso di recente) e quello di Moreno Coturri, 67 anni (la cui posizione è stata stralciata perché ne è stata chiesta l’archiviazione).
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Il capo d’imputazione si divide sostanzialmente in due tronconi. Il primo riguarda una cifra di circa 2,5 milioni di euro che in fasi ed in anni diversi sarebbero stati prelevati dalle casse della società per essere trasferiti a favore della Gis Srl che della Sesport aveva il 90% delle quote. C’è poi un secondo capo d’imputazione che riguarda la presunta distrazione di quasi un milione di euro che sarebbe stata compiuta sempre a favore della Gis da Bernini, Poles e Galligani, imprenditore attivo nel campo del termoidraulico e finito nei guai anche nella prima inchiesta (archiviata) dove era indagato con l’accusa di truffa aggravata in concorso.
Ma per capire i guai di oggi, è necessario tornare al 16 aprile 2004, giorno in cui il consiglio comunale di Colle, guidato dall'allora sindaco Nicola Nista, diventato poi assessore provinciale, affida alla Sesport srl (capitale sociale 27.000 euro), i lavori da 3,8 milioni di euro per la realizzazione della Cittadella: un impianto polifunzionale da sogno alle porte della cittadina con campi di calcetto, piscine, e baby parking.
Il peggio per le casse pubbliche arriva due mesi più tardi, siamo a giugno, quando l'amministrazione firma una fidejussione bancaria da 3,8 milioni di euro a garanzia del mutuo stipulato tra la Srl e l'istituto Mediocredito Trentino Alto Adige spa. Una mossa che di fatto ha impiccato, nel vero senso della parola, il Comune di Collesalvetti che ora, a distanza di quasi dodici anni, rischia davvero di sprofondare dentro ai debiti della Sesport: ironia della sorte, proprio nell’anno in cui l’amministrazione aveva trovato la soluzione per far rinascere la “Cittadella dello Sport”.