Serie C, arriva il VAR a chiamata: come funzionerà la rivoluzione tecnologica
Allenatori con due “challenge” a partita, costi ridotti e niente sala VAR: il Football Video Support approvato da FIFA e IFAB cambia le regole del gioco anche nelle categorie minori.
Dal prossimo campionato 2025/2026, la Serie C italiana vivrà una vera e propria rivoluzione tecnologica con l’introduzione del cosiddetto “VAR a chiamata”, ufficialmente denominato Football Video Support (FVS). Questo strumento rappresenta una versione semplificata del VAR tradizionale, pensata appositamente per le realtà calcistiche meno ricche di risorse economiche. L’obiettivo principale è garantire maggiore equità e trasparenza nelle decisioni arbitrali anche nelle categorie minori, senza però gravare eccessivamente sui bilanci dei club.
Come funziona
In pratica, ogni squadra avrà a disposizione due “challenge” da utilizzare durante la gara, che potranno essere richieste direttamente dall’allenatore attraverso il quarto ufficiale. La chiamata di revisione non verrà consumata se si dovesse accertare un errore chiaro ed evidente o un episodio importante non visto dall’arbitro. Questo significa che le squadre potranno continuare a utilizzare il sistema con una certa sicurezza, senza il timore di “sprecare” le chiamate a disposizione. Sarà quindi la panchina, solitamente guidata dall’allenatore, a decidere quando attivare la procedura di revisione, consultandosi eventualmente con il resto dello staff tramite dispositivi digitali, come tablet.
Gli episodi su cui si potrà intervenire sono gli stessi selezionati dal protocollo tradizionale del VAR: gol convalidati o annullati, calci di rigore, espulsioni dirette e scambi d’identità tra i giocatori. Tuttavia, solo l’arbitro sul campo avrà l’ultima parola dopo aver visionato direttamente le immagini attraverso un monitor posizionato a bordo campo, assistito da un operatore video. La grande novità tecnologica sta nel fatto che non sarà necessaria una sala VAR centralizzata con arbitri aggiuntivi, ma basteranno da una a quattro telecamere installate nello stadio, a seconda delle possibilità logistiche e tecniche della struttura.
Questo sistema, oltre a contenere i costi, punta a migliorare i rapporti tra le componenti tecniche e arbitrali, coinvolgendo attivamente gli allenatori nel processo decisionale. Daniele Orsato, designatore della CAN C e promotore dell’innovazione, ha sottolineato come questa soluzione rappresenti una novità importante e un compromesso efficace per superare le difficoltà economiche e organizzative legate all’introduzione del VAR tradizionale in categorie con risorse limitate.
Inoltre, il Football Video Support è già stato autorizzato ufficialmente per la sperimentazione da FIFA e IFAB, segnando una tappa fondamentale per il calcio italiano e aprendo la strada all’adozione di tecnologie simili anche in Serie D o nel calcio femminile. L’obiettivo finale è offrire maggiore correttezza e trasparenza, ridurre le proteste arbitrali e avvicinare il sistema VAR a tutte le realtà calcistiche, anche quelle di provincia.
Insomma, la Serie C si prepara a un cambiamento importante, con un sistema che coniuga tecnologia, costi contenuti e coinvolgimento diretto degli allenatori, garantendo così un livello di giustizia sportiva più alto e più accessibile a tutte le squadre.