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Ristorante-battello affonda con 70 clienti all’interno: «Entrava l’acqua, non ci siamo accorti subito della gravità»


	Il ristorante affondato 
Il ristorante affondato 

Il “barcon” era il simbolo di Legnago. La titolare: «Oggi resta il vuoto, ma questa non è la fine del viaggio. Ripartiremo in una nuova location, ancora più bella e nostra. Ai miei ragazzi dico: state tranquilli, siamo una squadra, e una squadra si rialza insieme»

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Domenica 28 settembre, mentre spegneva idealmente 28 candeline, l’Al 410 Risto Boat è scivolato lentamente sotto il livello dell’Adige. Il ristorante-battello, unico nel suo genere e punto di riferimento per la città di Legnago, ha portato via con sé anni di ricordi e momenti speciali.

Simbolo cittadino

Trasformato nel tempo in luogo di cene, feste, concerti e serate di gala, il battello era conosciuto da tutti come «barcon». La titolare Monia Burato, in un post sui social, ha espresso dolore ma anche speranza: «Un simbolo di Legnago, un luogo che negli anni è diventato casa, sogno, famiglia. Affondato sotto il peso di un destino imprevedibile, porta con sé ricordi, sorrisi e tanta passione».

Momenti drammatici

Il battello stava ospitando eventi del Salieri Circus Award quando ha iniziato a imbarcare acqua. Il direttore artistico Antonio Giarola ha raccontato: «Si è abbassato lentamente, senza che inizialmente ci rendessimo conto della gravità. Quando abbiamo capito che l’acqua stava entrando, abbiamo fatto evacuare circa settanta persone. Per fortuna nessuno si è fatto male». I vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l’area e partecipato alle operazioni di recupero, ma il ristorante è comunque affondato.

Reazioni social

La notizia ha scosso Legnago. Tra i messaggi comparsi sui social: «Un simbolo di Legnago che se ne va» e «Ci ho festeggiato il diciottesimo, non posso crederci». Molti ricordano le loro esperienze: «Da militare di leva ci venivo con gli amici, poi negli anni con la famiglia. È come perdere un vecchio compagno di viaggio».

Conseguenze sportive

L’evento ha avuto ripercussioni anche per lo sport locale: il Canoa Club Legnago, insieme a quello di Verona, avrebbe dovuto collocare giudici e cronometristi sul ponte del battello per l’Adigemarathon di fine ottobre. «Decideremo nei prossimi giorni dove posizionare l’arrivo – ha spiegato il presidente Bruno Panziera – Intanto esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai proprietari».

Nuovi progetti

Nonostante il colpo, Burato guarda avanti: «Oggi resta il vuoto, ma questa non è la fine del viaggio. Ripartiremo in una nuova location, ancora più bella e nostra. Ai miei ragazzi dico: state tranquilli, siamo una squadra, e una squadra si rialza insieme».

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