Minorenni comprano alcool allo stand dell’oratorio: parroco denunciato dopo la Notte Bianca
«La parrocchia riconosce l’errore, che resta circoscritto a un singolo episodio», ha chiarito la Curia, precisando che la sanzione di 333 euro è già stata pagata
Una serata di festa a Corna di Darfo, in Valle Camonica (Brescia), si è trasformata in un caso di cronaca dopo che due ragazze di 17 anni sono riuscite ad acquistare bevande alcoliche presso lo stand dell’oratorio durante la tradizionale Notte Bianca. La scoperta è avvenuta grazie a controlli mirati della polizia di Stato sulla vendita di alcolici ai minori durante eventi e sagre locali.
Come le minorenni hanno ottenuto l’alcol
Secondo la ricostruzione della diocesi di Brescia, allo stand dell’oratorio era prassi richiedere i documenti prima di emettere lo scontrino. Tuttavia, chi aveva mostrato un documento regolare avrebbe passato lo scontrino ad un’altra persona, consentendo alle due ragazze di ricevere le bevande alcoliche. «La parrocchia riconosce l’errore, che resta circoscritto a un singolo episodio», ha chiarito la Curia, precisando che la sanzione di 333 euro è già stata pagata. Il parroco, titolare della licenza del bar, è stato denunciato per violazione amministrativa, mentre la barista che ha servito i drink è stata multata con 1.000 euro. «In futuro verrà prestata maggiore attenzione, ma l’impegno educativo dell’oratorio non deve essere messo in discussione», si legge nella nota della diocesi.
Un problema diffuso
Il caso di Corna di Darfo non è isolato: nel corso dello stesso fine settimana la polizia ha denunciato altri gestori di locali pubblici per violazioni analoghe. «Il consumo di alcol tra i minori può avere conseguenze molto gravi sul piano sociale, sanitario e della sicurezza», ha sottolineato il questore Paolo Sartori. «La somministrazione di bevande alcoliche ai minorenni non è solo una violazione della legge, ma anche un rischio serio. È nostro dovere intervenire con fermezza». Tra gli episodi segnalati vi è anche un barista denunciato per aver servito bevande a ragazzi di età inferiore ai 16 anni.