Il Tirreno

Attenzione

Truffe al telefono, la tecnica del “+49” fa sempre più vittime: basta uno squillo e i soldi spariscono – Cos’è e come funziona


	Occhio all'ultima truffa telefonica
Occhio all'ultima truffa telefonica

Tra le tecniche più usate c’è il vishing, un’evoluzione del phishing tradizionale. La dinamica è semplice: la vittima viene contattata da un finto operatore di banca o ente pubblico che, con tono professionale, chiede credenziali e dati sensibili

3 MINUTI DI LETTURA





Le telefonate sospette continuano a moltiplicarsi e le truffe si fanno sempre più sofisticate. Dagli investimenti fantasma alle offerte energetiche inesistenti, passando per i raggiri sentimentali: i criminali usano ormai numeri italiani e stranieri per cercare di ingannare gli utenti.

Le chiamate dall’estero: il caso del prefisso tedesco

Negli ultimi mesi sono cresciute in maniera significativa le segnalazioni di telefonate provenienti da numerazioni con prefisso +49 (Germania). A volte basta uno squillo: la vittima richiama e si ritrova a pagare cifre molto alte. In altri casi vengono proposti lavori inesistenti, premi fasulli o addirittura si innescano lunghe conversazioni per raggiri di tipo sentimentale, che dopo settimane di contatti portano a richieste di denaro.

I rischi anche con numeri italiani

Non si tratta solo di numerazioni straniere. La Polizia Postale ha segnalato truffe effettuate tramite utenze con prefisso italiano (+39), rese credibili grazie all’uso di nomi e contatti presi dalle rubriche delle vittime. Un esempio diffuso è la chiamata che annuncia: “Abbiamo ricevuto il tuo curriculum”. In realtà si tratta di un messaggio registrato che invita a proseguire la conversazione via chat per poi proporre un falso lavoro.

Dal phishing al “vishing”

Tra le tecniche più usate c’è il vishing, un’evoluzione del phishing tradizionale. La dinamica è semplice: la vittima viene contattata da un finto operatore di banca o ente pubblico che, con tono professionale, chiede credenziali e dati sensibili. Adiconsum aveva già segnalato come i primi contatti possano arrivare anche tramite e-mail o SMS, invitando a richiamare numeri che in realtà collegano direttamente ai truffatori.

Manipolazione e casi eclatanti

Non mancano episodi clamorosi. Alcuni imprenditori italiani, ad esempio, hanno ricevuto telefonate da criminali che si spacciavano per il ministro della Difesa Guido Crosetto, con richieste di denaro “per motivi di Stato”. Una forma estrema della cosiddetta manipolazione del pagatore, che sfrutta autorevolezza e urgenza per convincere la vittima.

Le truffe legate alle bollette

Particolarmente diffuse le chiamate a tema energia e gas. Fingendo di rappresentare l’Arera o enti regionali, i truffatori comunicano che è avvenuto un cambio di tariffa più conveniente. A quel punto chiedono dati come il POD della fornitura e l’IBAN per un falso rimborso, riuscendo così a ottenere informazioni utili a svuotare i conti. Federconsumatori ha denunciato anche in questo ambito fughe di dati e pratiche scorrette.

Come proteggersi dai raggiri

Gli esperti raccomandano di non fornire mai dati personali o bancari per telefono, via e-mail o SMS. È importante:

mantenere alta l’attenzione e non rispondere a numeri sospetti, specialmente con prefisso estero; attivare i filtri anti-spam disponibili sugli smartphone; evitare di cliccare link o aprire allegati non verificati; proteggere i dispositivi da virus e malware. In caso di tentativi di truffa, la strada corretta è segnalare l’accaduto alla Polizia Postale, che mette a disposizione sul proprio sito una sezione dedicata alle denunce online.

Voto ad alta tensione
Politica e polemiche

Pd Toscana, a Pontedera si ritira la candidata al posto di Sonia Luca: collegio pisano senza un nome