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Numeri e cifre

L’impero di Giorgio Armani, quanto vale l’eredità e come verrà diviso il patrimonio: il documento dal notaio


	Giorgio Armani
Giorgio Armani

Il fondatore ha pianificato nel dettaglio la successione della Giorgio Armani spa, assicurando continuità e tutela del marchio

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Giorgio Armani si è spento giovedì 4 settembre 2025 all’età di 91 anni. Con lui se ne va un’icona mondiale della moda, capace di trasformare il made in Italy in un simbolo di eleganza e sobrietà riconosciuto ovunque. Ma oltre allo stile, Armani lascia un patrimonio stimato tra gli 11 e i 13 miliardi di euro – circa 11,5 secondo Forbes – e soprattutto un gruppo che impiega 8.700 persone con un fatturato di oltre 2,4 miliardi.

Famiglia e legami

Lo stilista, nato a Piacenza l’11 luglio 1934, non aveva eredi diretti. Al centro del futuro del gruppo ci sono i suoi familiari più stretti: le nipoti Silvana e Roberta, il nipote Andrea Camerana – legato per rami familiari anche alla dinastia Agnelli – e la sorella Rosanna. Tutti siedono già nel consiglio di amministrazione della Giorgio Armani spa, insieme al consigliere delegato e amico di lunga data Pantaleo Dell’Orco e a Federico Marchetti, fondatore di Yoox.

Un testamento già scritto

Come rivelato dal Corriere della Sera, Armani aveva predisposto da anni un testamento e uno statuto che regolano con precisione la governance dell’azienda. Nel 2016, e poi con aggiornamenti nel 2023, lo stilista ha definito le categorie di azioni e i diritti di voto che garantiranno continuità alla sua visione. Particolare rilevanza spetta alla Fondazione Armani, destinata ad avere un ruolo chiave nel futuro della società.

Il modello di successione

Lo statuto prevede sei categorie di azioni, con pesi e poteri differenziati. Nonostante la frammentazione del capitale, le categorie A e F – probabilmente assegnate alla Fondazione – avranno la maggioranza dei voti e il diritto di nominare presidente e amministratore delegato. Una struttura studiata per assicurare che i valori del marchio non vengano snaturati e che le scelte strategiche restino coerenti con la filosofia del fondatore.

I numeri del gruppo

Secondo l’ultimo bilancio disponibile, il gruppo ha chiuso il 2024 con un fatturato di 2,3 miliardi (-5% rispetto al 2023) e un utile ante imposte di 74,5 milioni. Gli investimenti, però, sono più che raddoppiati, arrivando a 332 milioni, segno di una strategia di sviluppo proiettata al futuro. L’Europa resta il mercato principale (49% del giro d’affari), seguita da America e Asia Pacific (21% ciascuna).

I principi fondanti

Nello statuto emerge con chiarezza la filosofia imprenditoriale di Armani: reinvestire gli utili, mantenere coerenza stilistica, diversificare con cautela, garantire un adeguato livello di innovazione e qualità. Linee guida vincolanti, pensate per tramandare non solo il brand, ma un modo di fare impresa.

Un’eredità oltre la moda

Oltre all’impero del lusso, Armani lascia anche il legame con lo sport: era proprietario dell’Olimpia Milano, storica squadra di basket. Ma soprattutto lascia una lezione di stile, racchiusa nelle sue stesse parole: «L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare».

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