Bolzano, morti due neonati in poche ore: ipotesi infezione da batterio, aperta un’indagine
I piccoli, nati prematuri, erano ricoverati nel reparto di terapia intensiva neonatale. A causare l’infezione il batterio “Serratia”
BOLZANO. Tragedia nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Bolzano, dove nel giro di poche ore si sono registrati due decessi tra neonati prematuri. I piccoli, nati da pochi giorni e da alcune settimane, erano seguiti costantemente da medici e infermieri specializzati. I due eventi si sono verificati tra martedì 12 e la notte di mercoledì 13 agosto, spingendo l’ospedale ad attivare immediatamente un’indagine interna per accertare le cause.
Individuato un batterio
Nel pomeriggio di mercoledì, gli esami di laboratorio hanno dato un primo riscontro: in entrambi i casi, è stato individuato il batterio Serratia, microrganismo potenzialmente letale per i soggetti più vulnerabili, come i neonati prematuri. La Serratia, comunemente presente in ambienti umidi — compresi quelli ospedalieri —, può causare gravi infezioni sistemiche e nei casi peggiori sepsi che, in assenza di difese immunitarie adeguate, risultano fatali.
Ipotesi contaminazione
Gli specialisti del reparto, insieme alla direzione sanitaria, non escludono un'origine accidentale del contagio. Tra le ipotesi, anche quella di un possibile contatto non sterile, come mani non perfettamente igienizzate. Tutte le ipotesi restano comunque al vaglio, mentre sono in corso controlli accurati su tutta l’unità neonatale.
Piano di emergenza
Il primario del reparto, dottor Alexander Staffler, ha presieduto un vertice d’urgenza con la direzione dell’ospedale per definire le prime misure di contenimento. Tra i provvedimenti messi in campo, il trasferimento degli altri neonati in un’area separata e l’inasprimento dei protocolli igienici già in vigore. Ogni postazione e strumentazione viene attualmente sottoposta a controlli capillari, con l’obiettivo di bloccare ogni possibile diffusione del batterio.
Attenzione massima
L’ospedale ha comunicato che continuerà a monitorare la situazione «con il massimo rigore», garantendo l’assistenza necessaria ai piccoli pazienti ancora ricoverati. Intanto, resta alta l’allerta tra le famiglie e gli operatori sanitari, in attesa degli esiti completi delle verifiche epidemiologiche.