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Spid a pagamento dal 28 luglio 2025: chi riguarda e come evitare di pagare


	Spid a pagamento da luglio 2025
Spid a pagamento da luglio 2025

Il pagamento riguarderà solo chi ha scelto InfoCert come identity provider. Tutti gli altri fornitori – come ad esempio Poste Italiane, che oggi gestisce oltre il 65% delle identità digitali attive in Italia – continueranno a offrire il servizio gratuitamente, almeno per il momento

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Dal 28 luglio 2025, i cittadini che utilizzano lo SPID fornito da InfoCert dovranno sostenere un costo annuale di 5,98 euro (IVA inclusa) per continuare a utilizzare il servizio. La notizia è stata ufficializzata dalla stessa azienda con una comunicazione inviata via email ai propri utenti. InfoCert è il secondo gestore SPID a introdurre una tariffa, dopo Aruba, che nei mesi scorsi ha preso una decisione analoga.

Chi dovrà pagare (e chi no)

Il pagamento riguarderà solo chi ha scelto InfoCert come identity provider. Tutti gli altri fornitori – come ad esempio Poste Italiane, che oggi gestisce oltre il 65% delle identità digitali attive in Italia – continueranno a offrire il servizio gratuitamente, almeno per il momento. Tuttavia, non è escluso che altri operatori possano seguire la stessa strada nei prossimi mesi.

Un costo “contenuto”, ma non automatico

Nella comunicazione ai clienti, InfoCert ha sottolineato che ha fornito lo SPID gratuitamente per dieci anni e che ora ha deciso di introdurre un “contributo modesto”, equivalente a circa 50 centesimi al mese. Il consenso al pagamento non sarà automatico: gli utenti riceveranno una richiesta esplicita e potranno decidere se accettare o meno. In caso di rifiuto, l’identità SPID verrà disattivata.

Come cambiare fornitore

Chi desidera evitare il pagamento può recedere dal contratto con InfoCert e scegliere un nuovo fornitore. Per farlo è necessario inviare:

una raccomandata a: InfoCert S.p.A., Direzione Generale e Amministrativa, Piazzale Flaminio 1/B, 00196 Roma

oppure una PEC a: revoca.spid@legalmail.it

Dopo aver ricevuto la conferma della revoca, si potrà procedere con una nuova richiesta SPID presso un altro gestore.

Lo scenario politico e la competizione con la CIE

La decisione di introdurre un pagamento potrebbe essere legata anche al clima di tensione tra i provider privati e il governo Meloni, che spinge per una transizione verso sistemi alternativi come la Carta d’Identità Elettronica (CIE) e il futuro IT Wallet. Nonostante lo SPID sia utilizzato da milioni di italiani, le aziende che lo gestiscono lamentano da tempo la mancanza di sostegni economici adeguati. Solo nel marzo 2025 sono arrivati i fondi promessi da tempo: 40 milioni di euro, previsti dagli accordi firmati già nell’ottobre 2023.

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