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Decreto Sicurezza, ora è legge: case occupate, manifestazioni e cannabis – Tutte le novità decise dal Governo


	Approvato il Decreto Sicurezza 
Approvato il Decreto Sicurezza 

Approvazione in Senato con 109 voti favorevoli

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Via libera del Senato nella giornata di mercoledì 4 giugno al nuovo Decreto Sicurezza, un pacchetto legislativo che introduce 14 nuovi reati, 9 aggravanti e una stretta su occupazioni abusive, rivolte nei penitenziari, uso della cannabis light, manifestazioni su strade e ferrovie. Un provvedimento che ha già suscitato ampio dibattito e attirato proteste, come dimostra la manifestazione del 31 maggio che ha visto scendere in piazza oltre 150mila persone. Il testo – articolato in 39 articoli – recepisce e modifica un disegno di legge del 2023, aggiornato dopo le osservazioni del Quirinale. Dodici articoli sono stati rivisitati.

Occupazioni abusive: sgombero immediato senza giudice

Viene istituito un nuovo reato: l’occupazione arbitraria di un immobile adibito a domicilio altrui, punibile con la reclusione da 2 a 7 anni. Le forze dell’ordine potranno procedere allo sgombero senza attendere un mandato giudiziario, se accertata l’illegittimità dell’occupazione.

Proteste stradali e ferroviarie diventano reato

La norma ribattezzata “anti-Gandhi” dalle opposizioni penalizza anche le forme di protesta non violente, se impediscono la circolazione. Chi blocca da solo una strada o ferrovia rischia fino a un mese di carcere. Se l’azione è collettiva, la pena sale a 6 mesi-2 anni.

Madri detenute e carcere: più flessibilità, ma pene più dure in caso di rivolta

Il rinvio della pena per donne incinte o con figli sotto i tre anni non sarà più automatico: sarà valutato caso per caso. Previsti incentivi all’apprendistato in carcere e semplificazioni per l’accesso al lavoro esterno. Il decreto introduce anche il reato di rivolta carceraria, punibile con 1-5 anni di reclusione. Aggravanti se l’istigazione avviene all’interno delle carceri o tramite messaggi ai detenuti. Pene fino a 18 anni per rivolte nei centri per migranti (Cpr).

Cannabis light equiparata alla droga illegale

Stop alla vendita e coltivazione di infiorescenze di canapa a basso contenuto di THC, tranne che per usi industriali previsti dalla legge. La cannabis light viene ora trattata come sostanza stupefacente, con pene equivalenti.

Schede telefoniche ai migranti: più controlli, ma non serve il permesso di soggiorno

I migranti potranno acquistare una SIM solo con documento d’identità. Chi vende senza identificazione rischia la chiusura temporanea dell’attività fino a 30 giorni.

Forze dell’ordine: più tutele e bodycam nei servizi sensibili

Via libera alle bodycam (non obbligatorie) per polizia e militari in ambito ferroviario, ordine pubblico e controllo del territorio. Il governo investirà oltre 20 milioni di euro nel triennio per l’implementazione. Viene anche raddoppiato il tetto massimo (10.000 euro) del rimborso spese legali per gli agenti indagati per fatti di servizio.

Aggravanti per NoTav e NoPonte, nuova tutela per le infrastrutture

Il decreto introduce un’aggravante per minacce o violenze contro pubblici ufficiali volte a ostacolare la realizzazione di opere pubbliche strategiche, come Tav e Ponte sullo Stretto.

Terrorismo e sicurezza nazionale: nuove misure

Criminalizzate anche la detenzione o diffusione di manuali su esplosivi o sostanze tossiche a fini terroristici. Il testo stabilisce nuove norme anche per chi dirige o organizza gruppi a fini eversivi o di terrorismo, compreso quello internazionale.

Truffe agli anziani e accattonaggio minorile: pene inasprite

Per chi raggira gli anziani, sono previste pene fino a 6 anni di carcere e multe fino a 3.000 euro. Chi sfrutta minori per accattonaggio rischia fino a 5 anni. In caso di truffa in area pubblica, la flagranza di reato sarà sufficiente per procedere all’arresto.

Criminalità in stazioni e metropolitane: nuove aggravanti

Reati commessi in prossimità di stazioni o mezzi pubblici avranno aggravanti specifiche. Impedire la libera circolazione su strada o ferrovia sarà un reato (non più solo illecito amministrativo): da 1 mese a 2 anni di reclusione, a seconda della gravità e del numero dei partecipanti. 

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