Bankitalia, crescita ferma allo 0,8%. Incerta la sostenibilità delle pensioni
L’aumento della speranza di vita è una sfida per il sistema previdenziale
ROMA. Le audizioni sul piano strutturale del governo hanno portato alla luce preoccupazioni significative, in particolare da parte di Bankitalia, Corte dei Conti, Cnel e Istat. Il focus principale è stato sulla crescita economica, la sostenibilità del debito pubblico e la stabilità del sistema pensionistico.
Bankitalia ha evidenziato che il Pil potrebbe crescere solo dello 0,8% nel 2024, inferiore all'1% previsto dal governo. Il capo del dipartimento Economia e Statistica, Sergio Nicoletti Altimari, ha sottolineato che il miglioramento dei conti potrebbe non essere strutturale e che anche piccoli scostamenti potrebbero compromettere la riduzione del deficit sotto il 3% del Pil entro il 2026. Ci sono rischi legati alle misure espansive del governo, che pur comprensibili, potrebbero non garantire un percorso di crescita stabile. Un altro tema centrale è stato quello delle pensioni. Bankitalia ha lanciato l'allarme sulla volontà del governo di rendere permanenti gli sgravi contributivi sul lavoro, che potrebbero destabilizzare l'equilibrio tra entrate e uscite del sistema previdenziale. Anche la Corte dei Conti ha chiesto stabilità normativa, mentre il presidente del Cnel, Renato Brunetta, ha sottolineato l'urgenza di una riforma organica delle pensioni, affinché si mantenga il patto intergenerazionale e si salvaguardi il valore reale degli assegni nel tempo.
L’Istat ha previsto un aumento dell’età pensionabile legato all’aumento della speranza di vita. Attualmente fissata a 67 anni, salirà gradualmente fino a raggiungere i 69 anni e 6 mesi nel 2051. Questo scenario rappresenta una sfida per il sistema previdenziale, che dovrà affrontare l'invecchiamento della popolazione attiva e un numero crescente di pensionati. L’Ufficio parlamentare di bilancio ha validato il quadro macroeconomico del governo, ma ha avvertito che ci sono rischi, soprattutto di matrice esterna, che potrebbero influenzare negativamente la crescita del Pil nel 2024.
La presidente dell’Ufficio, Lilia Cavallari, ha affermato che i rischi derivano in parte dall’attuazione del Pnrr, il cui successo dipende dalla piena realizzazione delle riforme e degli investimenti previsti. Le audizioni hanno sottolineato i rischi legati alla crescita economica più lenta del previsto e ai possibili squilibri nel sistema pensionistico, con la necessità di una riforma che garantisca stabilità a lungo termine. L’aumento dell’età pensionabile e le incertezze legate al Pnrr restano sfide cruciali per il governo, che dovrà agire con cautela per mantenere gli impegni di bilancio e garantire la sostenibilità del sistema economico.