Neuroradiologia: la protagonista silenziosa della Sanità
I risultati di una disciplina che in Italia cresce su tutti i fronti: Intelligenza Artificiale, ricerca, diagnostica e interventi di cura che spaziano dall’Ictus al dolore vertebrale. L’AINR celebra 60 anni nel 3° congresso nazionale a Roma e sottolinea l’impatto che hanno avuto gli investimenti nella formazione sull’efficacia delle cure.
Non è la prima disciplina medica che viene in mente quando si parla di sanità ma sta velocemente diventando uno dei pilastri del Servizio sanitario Italiano. Il 25% di tutti i ricoveri ospedalieri coinvolgono, a livello diagnostico o interventistico, le 60 unità operative di Neuroradiologia operanti in Italia a cui afferiscono, ormai, il 70% degli esami di risonanza magnetica. Una crescita che ha visto la capacità di cura e la raffinatezza della strumentazione crescere fianco a fianco.
“I risultati si possono toccare con mano - afferma Andrea Rossi, Presidente Associazione Italiana di Neuroradiologia (AINR) e Direttore dell’Unità Complessa di Neuroradiologia presso l’IRCCS Istituto Giannina Gaslini di Genova -. La prognosi dell’Ictus è migliorata radicalmente negli ultimi 5 anni grazie ad un nuovo tipo di intervento, la trombectomia meccanica. Se la diagnosi è tempestiva, la persona può tornare alla sua vita con esiti minimi”.
“Anche sul trattamento del dolore vertebrale si sono fatti grandi progressi, soprattutto negli ultimi 10 anni, grazie alle terapie mininvasive e ai trattamenti percutanei sia discali che vertebrali (sotto controllo radiologico) che consentono notevoli miglioramenti nella qualità della vita di pazienti affetti da ernie discali, crolli porotici o metastasi vertebrali” aggiunge Mario Muto, Direttore della Unità Complessa di Neuroradiologia presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli.
Questi e tanti altri fronti caldi dell’innovazione sono stati al centro del 31° congresso nazionale AINR tenutosi tra l’8 e 11 giugno presso l’Auditorium Antonianum – Centro Congressi di Roma.
“È una disciplina cresciuta grazie alla tecnologia, alla ricerca e all’investimento in formazione - ha sintetizzato Andrea Falini Professore Ordinario di Neuroradiologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele e Direttore del Unità Complessa di Neuroradiologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele -. Proprio in questo campo siamo la specialità medica che utilizza più a fondo l’Intelligenza Artificiale. È un supporto quotidiano che aumenta la velocità dell’esame, fa una scrematura iniziale per dare priorità alle immagini più urgenti e fornisce al neuroradiologo dati certi sui quali basare con sicurezza diagnosi e terapie”.
Cresce anche il raggio della ricerca, con i giovani ricercatori – 14 nelle diverse università - raddoppiati negli ultimi tre anni. Infine, come gli esiti positivi nella cura dell’ictus testimoniano, la Neuroradiologia si presta come un ottimo esempio per dimostrare “l’impatto della formazione nel salvare le vite: i professori di Neuroradiologia erano 15 negli anni ‘90 ed ora sono 36; i Master di Neuroradiologia Interventistica endovascolare hanno formato più di 100 interventisti dal 2016 e, proprio durante quest’ultimo Congresso, è stato conferito il diploma del primo ciclo del Master di Neuroradiologia Diagnostica a più di 60 giovani specialisti – ha aggiunto Falini.
“Partiamo da qui per arricchire sempre più la profondità e qualità della competenza neuroradiologica nei corsi di specialità in Radiologia, al fine di preparare al meglio i giovani specialisti in una disciplina che è intimamente legata, fin dalle origini, all’innovazione tecnologica e all’aggiornamento continuo”.