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Golf, all’Argentario un Open d’Italia da record: i campioni, la formula e i montepremi


	Il golf club all'Argentario dall'alto
Il golf club all'Argentario dall'alto

Un campo spettacolare, cinque tra i migliori dieci giocatori della “Race to Dubai” e i più forti italiani da Guido Migliozzi a Edoardo Molinari

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La Toscana per una settimana sarà la casa del golf internazionale. Un Open d’Italia che promette spettacolo quello che andrà in scena, dal 26 al 29 giugno sul percorso dell’Argentario Golf Club di Monte Argentario: un campo spettacolare, cinque tra i migliori dieci giocatori della “Race to Dubai”  e i più forti italiani da Guido Migliozzi a Edoardo Molinari. E poi sarà un’edizione storica perché saranno festeggiati i 100 anni dalla prima edizione dell’Open d’Italia, nel 1925 il debutto all’Alpino Golf di Stresa. Per festeggiare l’evento ci sarà anche una grande ospite d’onore: nel Villaggio Commerciale, a disposizione per foto e selfie, anche la celebre “Claret Jug”, storica brocca d’argento realizzata nel 1872, il trofeo dell’”Open” in programma a luglio in Inghilterra, tra i riconoscimenti più ambiti da ogni campione di golf. All’Argentario una grande festa per il golf europeo.

I campioni in campo

Saranno 156 i campioni che si contenderanno il titolo. Tra questi anche cinque tra i migliori dieci dell’ordine di merito del circuito: l’inglese John Parry (quarto), il norvegese Kristoffer Reitan (sesto), il neozelandese Daniel Hillier (ottavo), il francese Martin Couvra (nono) e il sudafricano Shaun Norris (decimo). Nel field pure 15 vincitori stagionali, dagli spagnoli Eugenio Chacarra e Alejandro Del Rey al britannico Marco Penge, dall’americano Ryggs Johnston agli scozzesi Calum Hill e Connor Syme. Questi e molti altri i big che hanno già conquistato almeno una vittoria sul DP World Tour 2025. Cinque i past winner: il tedesco Marcel Siem, a segno nel 2024 all’Adriatic Golf Club di Cervia, in Emilia-Romagna, l’inglese Ross McGowan (2020), l’austriaco Bernd Wiesberger (2019), lo svedese Rikard Karlberg (2015) e lo spagnolo Gonzalo Fernandez-Castano (2007 e 2012). 

Italiani per la nona

 All’Argentario gli azzurri inseguiranno la nona sinfonia. Finora sono infatti otto i successi con le doppiette di Ugo Grappasonni (1950 e 1954) e Francesco Molinari (2006 e 2016), le imprese di Pasquali, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976), fiorentino doc, e Massimo Mannelli (1980). Il record di affermazioni (quattro) è condiviso invece dal belga Flory Van Donck (1938, 1947, 1953 e 1955) e dal francese Auguste Boyer (1926, 1928, 1930, 1931). Dal 1972 l’Open d’Italia è entrato nel calendario dell’European Tour, il massimo circuito continentale che, dal 2022, si chiama DP World Tour. Da Guido Migliozzi a Francesco Laporta, da Edoardo Molinari, primo vicecapitano del Team Europe alla Ryder Cup di Bethpage (26-28 settembre a New York) ad Andrea Pavan, da Gregorio De Leo a Renato Paratore e Filippo Celli. Sono solo alcune delle stelle del golf italiano in campo all’Argentario. 

Formula e montepremi 

La competizione si disputerà sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i migliori 65 classificati (e i pari merito al 65° posto). Il montepremi è di 3.000.000 di dollari, di cui 552.500 andranno al vincitore. Ma oltre al promio in denaro per i migliori due classificati, se non già qualificati, conquisteranno un posto nel field del The Open (17-20 luglio a Portrush, in Irlanda del Nord), il Major più antico al mondo (la prima edizione si giocò nel 1860) vinto, peraltro, nel 2018 da Francesco Molinari

Dopo quarantadue anni, il torneo torna in Toscana - Nel 1983, al Golf Club Ugolino di Firenze, il tedesco Bernhard Langer, campione senza tempo, riuscì a superare allo spareggio una leggenda del golf come lo spagnolo Severiano Ballesteros oltre che lo scozzese Kenneth John Brown (cinque Ryder Cup giocate tra il 1977 e il 1987). E torna su un campo spettacolare sia da un punto di vista tecnico che paesaggistico: l’Argentario Golf Club , 18 buche panoramiche per un totale di 6.218 metri, si trova in un’area naturale protetta a cinque minuti dalla Riserva Naturale Duna Feniglia. La Laguna di Orbetello, il mare e i pendii di Monte Argentario offrono un panorama di straordinaria bellezza.

L’Open d’Italia è stato presentato ieri a Firenze alla presenza dl presidente della regione Toscana, Eugenio Giani: “La Toscana è orgogliosa di ospitare l’82° Open d’Italia, un traguardo storico che celebra i 100 anni dalla prima edizione e riporta il torneo nella nostra regione dopo 42 anni. Questo evento, con il suo prestigio internazionale, è un’occasione straordinaria per valorizzare il nostro territorio, unendo sport, turismo ed eccellenze enogastronomiche in un connubio unico. L’Argentario, con il suo campo panoramico e il suo paesaggio mozzafiato, rappresenta la cornice perfetta per una competizione che attirerà appassionati da tutto il mondo. La Toscana, con i suoi 35 Golf Club, si conferma una destinazione d’eccellenza per il golf, capace di coniugare tradizione e innovazione. Invito tutti a vivere questa emozione: l’ingresso libero e l’ospitalità toscana renderanno l’Open d’Italia un’esperienza indimenticabile”.

Sicuro che questa edizione sarà un successo il presidente della Feferazione Golf, Cristano Cercai, al suo esordio in un Open: “Sono passati 100 anni dalla prima edizione dell’Open d’Italia. Quello dell’Argentario sarà un appuntamento storico, un importante volano non solo per il turismo ma per l’economia locale. Mi aspetto un grande torneo e una bella partecipazione di pubblico in una regione che rappresenta un’eccellenza a livello mondiale. Spero in un ottimo risultato da parte dei nostri azzurri, per tornare al successo nove anni dopo l’ultima volta in uno degli eventi più attesi e importanti del DP World Tour. Un grazie al Presidente Giani e all’Assessore Marras per aver creduto fin da subito nelle potenzialità di questa competizione, al Ministero del Turismo, al Ministro per lo Sport e i Giovani, ai Comuni di Monte Argentario e Orbetello, al CONI, a Rolex, agli Sponsor tutti e all’Official Advisor della FIG, Infront, per l’importante supporto”. 

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